NOCI – Non è stato il classico pot-pourri di interpretazioni farlocche senza capo né coda, ma al contrario lo spettacolo portato in scena da Claudio Lauretta sul palco del teatro Gabrieli domenica pomeriggio, per il terzo appuntamento della rassegna “Comicità e Cultura” approntato dall’associazione Noci2020, ha riportato in auge lo stile cabarettistico classico radiotelevisivo. Con un filone narrativo in crescendo, lo spettacolo ha fatto ridere e riflettere su vizi e virtù degli italiani raccontati da alcuni dei personaggi più conosciuti della musica, dello spettacolo e della politica.
Su di un palco dalla scenografia inesistente (l’unico oggetto presente era un tavolino su cui erano poggiate diverse parrucche stile camerino di scena), Lauretta ha dato seguito ad un’avventura fantastica che ha preso piede dall’avvento della tv nelle case degli italiani. Supportato dal maestro chitarrista “sempre contento” Sandro Picollo, che non ha disdegnato battute pungenti e irriverenti sul mondo ovattato del jet-set nostrano, l’imitatore dalle mille voci ha raccontato la nazione vista dai vip di casa nostra. Così da Antonio Banderas che si inventa la “chiavatina” quale ultimo ritrovato del biscottificio buono, si passa a Renato Pozzetto che racconta di come la gente è strana. Una delle gag di maggior presa, anche perché ha regalato la notorietà al Lauretta tramite Radio Deejay, è stata la lettera che giunge in trasmissione a Luca Giurato. In questa lettera la signora Domenica Di Sabato fa appello a Giurato perché non trova più il figlio Venerdì (Di Sabato), la figlia Serafina detta Sera (Di Sabato Sera), e il marito che ha perso da due giorni; in compenso ha visto ingigantirsi il serpente che allevano in casa arrivato alla bellezza di 14mt.
Dalla tv alla musica con un Renato Zero che inventa il cd “gratta e ascolta” così da un lato si fanno felici i ludopatici che possono continuare a grattare e dall’altra i discografici che possono continuare a vendere, per arrivare alla politica con una carrellata che va da Antonio Di Pietro a Berlusconi passando per Renzi e Grillo. Infine omaggio alla terra che lo ospita con una fantastica interpretazione di Vittorio Sgarbi giunto a Noci, tralasciando Turi per un ingaggio di 15mila euro, per presentare il quadro di Gianni Cazzomoscio, pittore nocese vissuto a cavallo tra il 1850 e il 1900, dal titolo “La vedova che sniffava in bagno” (le ceneri del marito, si scoprirà poi). Un percorso di quasi due ore in cui la finzione narrativa si è mescolata gradatamente con la reale situazione contingente del vissuto quotidiano, facendo dello spettacolo di Lauretta non una semplice sequela di sketch comici ma uno spettacolo finitamente umoristico.