NOCI – In occasione del IX centenario dell’approdo dell’Icona della Madonna della Madia al porto di Monopoli, la comunità parrocchiale nocese ha deciso di accogliere il dono della Peregrinatio Mariae, promosso in concomitanza con le celebrazioni dell’Anno Mariano, indetto dalla Diocesi di Conversano-Monopoli «per guardare a Maria ed imparare da lei a modulare la vita con Gesù», come ci racconta don Stefano Mazzarisi, parroco della chiesa madre di Noci. L’effige della Madonna della Madia e la visita nelle tre parrocchie principali del nostro paese è stata una scelta condivisa con don Vito Gentile, parroco della chiesa di San Domenico, e con don Maurizio Caldararo, parroco della chiesa Ss. Nome di Gesù, i quali hanno organizzato la visita con i propri collaboratori parrocchiali. Un grande sostegno per l’organizzazione delle visite lo si deve anche al Sindaco di Noci Domenico Nisi e alla Polizia Municipale, nonché al Comitato per il IX centenario, presieduto dal nostro vescovo Mons. Giuseppe Favale.
La prima visita dell’icona della Madonna con il bambino è stata effettuata presso la parrocchia dei domenicani, i quali hanno custodito l’effige dalla mattina del 12 novembre fino al pomeriggio di sabato 18 novembre, prolungandone il soggiorno nel nostro paese di una settimana a causa della pioggia caduta nei giorni scorsi. Tante sono state le attività svolte dalla comunità parrocchiale di San Domenico in occasione della visita, come un momento di preghiera e musica a cura dei ragazzi della classe di flauto della scuola media Gallo e delle professoresse Catia D’Elia e Nancy Conforti, un incontro sul tema Storia e Teologia dell’icona della Madonna della Madia a cura di don Gianluca Dibello, oltre alle varie sante messe celebrate nel corso della settimana. «Questa occasione è stata dettata da una bella ricorrenza: 900 anni dall’approdo dell’Icona della Madonna della Madia nel porto di Monopoli», ci spiega don Vito Gentile. «Per tutta la parrocchia è stato un momento di forte emozione e di grande gioia. Un’occasione per tutti per affidare alla Vergine le nostre preghiere e per confidare a Lei, Madre di Dio e Madre nostra, tutto ciò che in questo momento storico che stiamo attraversando è nel più profondo del nostro cuore. Abbiamo contemplato il suo sguardo, dolce luminoso, e abbiamo attinto la forza e la capacità di dare un senso nuovo al nostro vivere quotidiano e soprattutto al nostro essere cristiani».
Da sabato pomeriggio è stata la chiesa dei Cappuccini ad ospitare l’icona della Madonna della Madia all’interno della propria comunità, scortata fino alla chiesa dai bambini del catechismo. Vari sono stati i festeggiamenti, promossi con una serie di iniziative come l’omaggio musicale a cura della Banda Cittadina Santa Cecilia – Giuseppe Sgobba, un omaggio canoro a cura del Coro parrocchiale dei Bambini, ora media e angelus, una veglia mariana e varie messe solenni. «Abbiamo accolto l’icona della Madonna della Madia in parrocchia con la stessa attenzione che ci mise Giovanni l’apostolo quando prima di morire in croce Gesù gli affida sua madre… la pronta risposta del discepolo: ‘Maria vieni a casa mia’». Ha così commentato don Maurizio Caldararo, il quale ha aggiunto: «anche noi l’abbiamo accolta nelle nostre case… nei nostri cuori come figli che si affidano tra le braccia sicure di una Madre…»
Ultima tappa di questo soggiorno nocese è stata la parrocchia Maria SS. della Natività, la quale ha ospitato il quadro dal pomeriggio di martedì 21 novembre, accompagnando le varie celebrazioni all’interno della chiesa fino a domenica 26 novembre. Anche la comunità parrocchiale della Chiesa Madre ha stilato un calendario ricco di iniziative, come l’omaggio musicale della Banda Cittadina Santa Cecilia – Giuseppe Sgobba, il pellegrinaggio dei ragazzi del catechismo e vari rosari e sante messe, intitolando, inoltre, ogni giorno con alcune parole riferite alla Madonna: desiderio, fiducia, dono e madre. «Sono stato a Monopoli per tre anni, in Concattedrale, e tutti i giorni ho avuto la gioia di incrociare lo sguardo della Madonna della Madia», ci rivela, infine, don Stefano. «I suoi occhi grandi fanno fare sogni grandi. Sogni di pace, di luce, di misericordia. Sogni di somiglianza sempre più densa con Gesù, che rende bella la vita. Lei continua ad indicarcelo perché vuole la nostra gioia».
Domenica pomeriggio l’icona della Madonna saluterà per l’ultima volta i nocesi con una processione che partirà dalla Chiesa Madre e giungerà a Piazza Garibaldi, prima di ritornare a vegliare su Monopoli, come ha sempre fatto in questi novecento anni.