LeggiAmo insieme a Curci le “Note sull’arte poetica”

NOCI – Un comodino, una abatjour accesa, una pila di libri, e delle sedie disposte a semicerchio. Così il Chiostro di San Domenico si è trasformato per una sera in un salotto letterario intimo e accogliente. Il motivo è il primo incontro della rassegna letteraria organizzata dall’associazione Vivere d’Arte Eventi dal titolo “Io leggo, tu leggi noi leggiAmo”.

Il direttore artistico dell’iniziativa Gabriele Zanini ha dialogato con il poeta e musicista nocese Vittorino Curci che per l’occasione ha presentato la sua ultima fatica letteraria “Note sull’arte poetica”, edita l’anno scorso da “Spagine” (periodico di informazione culturale dell’Associazione Fondo Verri Presidio del Libro di Lecce). Si inizia con l’evidenziare la differenza tra avvenire e futuro. «La coniugazione al futuro, – spiega Curci – in tutti i dialetti meridionali e settentrionali, non viene mai utilizzata perché semplicemente non esiste».

Zanini quindi chiede come si è arrivati al titolo. «Una nota singolarmente non vuol dire niente ma insieme forma una melodia. Queste note letterarie messe assieme formano poesia». E prende ad esempio il cinematografo di Bresson. «L’ispirazione per il titolo è sicuramente di derivazione musicale, ma l’ho preso dal regista francese Bresson che sottolineava la differenza tra cinema e cinematografo. Per Bresson il cinematografo era sottolineare i rumori della vita reale rispetto alla musica che col testo non c’entra molto. C’è uno stretto rapporto tra la verità e la poesia che il poeta studia e sottolinea per rafforzare la parola. In questo contesto non bisogna essere bravo, bisogna essere vero. È l’opera che ti dice quando palesarsi. Si va in trans, c’è qualcuno che detta e tu scrivi come uno scriba, sei solo il mezzo, lo strumento della poesia. Questa relazione non la dico io ma affonda le sue radici nella storia, quando a fine ottocento gli artisti sia letterati che pittori si svincolarono dalla committenza e iniziarono a scrivere per se stessi».

leggiamo-chiostro-panoramica

Il dialogo tra i due viene inframezzato da quello che Zanini ha definito «l’angolo dei consigli letterari», in cui la conversazione si interrompe per dare spazio ai libri che l’autore vuole condividere con il pubblico. Vengono fuori Caproni, Mario Benedetti, Cesare Pavese e Milo De Angelis considerato «il più grande poeta italiano vivente». Zanini infine incalza Curci: «vedo che il libro è composto di 173 note e viene definito primo quaderno». Pronta la risposta di Curci: «in questo quaderno ci sono appunti diventati aforismi di circa 12 anni, lasciati per scelta essenziali. Penso che tra quasi due anni uscirò con il secondo quaderno».

Il prossimo appuntamento con la rassegna è fissato per domenica 16 dicembre sempre al chiostro San Domenico, in cui Mariangela Drammissino presenterà il romanzo Tutto quello che non sai di te con accompagnamento musicale.

Leave a Reply

Your email address will not be published.