NOCI – Gli studenti del Liceo Scientifico e del Liceo Delle Scienze Umane “L. Da Vinci – G. Galilei” hanno richiesto ed ottenuto una giornata di cogestione che ha avuto luogo giovedì 28 gennaio. Gli alunni fuori dai banchi, con l’aiuto di un docente o di un compagno, di un film o di un disegno, hanno cercato di scoprire quelle cose che sui libri non si leggono, che nelle lezioni quotidiane non si insegnano, ma che loro hanno infinito bisogno di conoscere. Non si è trattato di occupazione, ma di cogestione, contemplata dai regolamenti di istituto e dunque a norma, ovvero di lezioni e laboratori gestiti insieme, sotto la supervisione attenta dei docenti. Vasto ed interessante il programma organizzato, che tocca temi affatto superficiali. Tra questi sono stati organizzati dibattiti sulla pace, con riferimenti a Terzani, Fallaci, Einstein e Freud e corsi artistici sulla medesima tematica. Dall’aula libertà al laboratorio del professor Turi circa l’ISIS del nostro tempo, passando per un’analisi dei diritti degli studenti e delle riforme scolastiche, fino alla registrazione di una puntata di Yes We Radio con la partecipazione di una trentina di ragazzi: gli studenti nocesi hanno potuto apprendere molto pur senza dei quaderni tra le mani. Non sono mancati cineforum, con la proiezione di “Imitation Game” e “Across The Universe”, né originalissime spiegazioni sul funzionamento di Facebook e delle varie App sugli smartphone. E dire che queste sono solo alcune delle lezioni divergenti e trasversali che hanno riempito le aule del liceo nocese! La rappresentante di istituto del Liceo delle Scienze Umane, Federica Massaro, racconta a LeggiNoci retroscena, obiettivi e difficoltà.
Perché avete scelto di organizzare la cogestione?
Crediamo che la scuola debba essere un punto di riferimento sociale e culturale nella nostra formazione, un luogo dove lo studente non venga solo istruito su conoscenze di tipo nozionistico, ma dove possa imparare a relazionarsi con gli altri, a guardar oltre i muri imposti dalla scuola tradizionale, dove si senta parte di una comunità. Riteniamo che ciò sia fondamentale per una nostra completa formazione. Vediamo nella cogestione un’opportunità per aprirci al dialogo, alla conoscenza e alla criticità. Alle volte bisogna mettere in un angolo il programma tradizionale e lasciar spazio alle nostre idee, ai nostri dibattiti e ai nostri dubbi. Siamo ragazzi, siamo curiosi e sentiamo il bisogno di informarci più spesso riguardo le problematiche che ci circondano. Fra queste ci sono: la guerra e la scuola.
Quanto è risultato difficile organizzarla ed ottenere l’approvazione della Dirigente e degli insegnanti?
É stato davvero complicato organizzare questa giornata ma alla fine, dopo tanto sudore, ce l’abbiamo fatta. Inizialmente i professori non erano molto d’accordo su questa decisione e, come ogni programma fuori dal tradizionale, é stata contestata da molti. Questo perché i professori e gli adulti in generale non si fidano di noi e hanno paura di metterci la scuola “fra le mani”. Spesso si pensa, infatti, che la cogestione sia un modo per saltarsi le lezioni e per passare il tempo ma la verità é che noi richiediamo solo un po’ più di attenzione verso ciò di cui non si parla mai a scuola. La scuola é pubblica e anche il sapere dovrebbe esserlo, no? Ma alla fine sia i professori che la dirigente si sono fidati di noi e ci hanno permesso di creare questa tanto attesa cogestione.
Ci sono stati imprevisti o intoppi? Qualcosa che non ha funzionato?
Stranamente non c’è stato alcun imprevisto ma, per un intero mese, abbiamo dovuto cambiare il programma numerose volte. Questo a causa dei corsi eliminati all’ultimo minuto, delle LIM “scoppiate”, dei professori che scelgono di non tenere più laboratori e lezioni e dei vari equivoci fra di noi. Però, in fin dei conti, tutto é preceduto in maniera tranquilla.
Siete soddisfatti dell’andamento della giornata e pensate di aver raggiunto qualche obiettivo?
Sono abbastanza soddisfatta di come sia andata la giornata ma in futuro spero di far di meglio. Il mio obiettivo era quello di soddisfare tutti e credo di averlo raggiunto in buona parte. Ovviamente le critiche ci sono sempre ma in fondo é da queste che si impara a non sbagliare più. I corsi sono piaciuti e coloro che li hanno diretti hanno fatto sicuramente il loro meglio.