NOCI – Si è chiuso venerdì scorso il ciclo di incontri del “Progetto storia della scuola” che ha visto alternarsi docenti, professionisti, attuali ed ex collaboratori del liceo scientifico Leonardo da Vinci. Nato quale succursale del liceo di Conversano, il “da Vinci” apre i suoi battenti il 1 ottobre 1967.
E proprio dal 1967 al 1975 che lo storico locale e docente presso lo stesso istituto Giulio Esposito ha dedicato un lavoro rimasto sinora inedito dal titolo: “IL LICEO SCIENTIFICO “LEONARDO DA VINCI” DI NOCI – Gli anni della fondazione 1967-1975”. «Questo non vuole essere un semplice omaggio d’occasione – scrive Esposito nella prefazione che accompagna il testo – ma è la storia della città di Noci». A lui si appellano Raffaele Pellegrino e Aldo Muciaccia che ne hanno tracciato un profilo professionale di educatore e studioso della storia locale; il direttore della Biblioteca Comunale Giuseppe Basile si è concentrato invece sulla bibliografia di Esposito enunciando titoli pubblicati anche dopo la morte del professore. In un’alternanza con gli interventi teatrali e musicali degli studenti, il presidente dell’IPSAIC Vito Antonio Leuzzi ha contestualizzato il lavoro storico intrapreso da Esposito.
Non si sono lesinate espressioni di elogio nei confronti del compianto professore scomparso prematuramente all’età di 55 anni nel 2015: dall’avere «la schiena dritta», alla «nuova metodologia di studio scientifico della storia», «un nuovo metodo storiografico», e poi «il merito di Giulio era quello di contestualizzare il racconto. Dal generale scendeva nel particolare». L’appello di tutti i relatori è stato che, se è vero che Esposito ha lasciato ai posteri una enorme eredità, le nuove generazioni devono avere la forza di raccoglierla e tramandarla a loro volta.
IL PRESENTE E IL FUTURO DEL LICEO – A conclusione dei lavori la dirigente scolastica Rosa Roberto ha posto una riflessione sul presente e sul futuro degli istituti superiori a Noci. «Abbiamo organizzato questo ciclo di incontri quasi con cocciutaggine – dice la dirigente alla platea – in un momento in cui quasi tutta la comunità nocese si è allontanata da questa scuola. Il presente si chiama “Da Vinci-Agherbino”. È un istituto complesso, una scuola molto articolata. Siamo a contatto con giovani che hanno aspirazioni diverse, ma in questa complessità ci sono delle opportunità che dobbiamo cogliere e non mancheranno occasioni per fare la nostra parte». La dirigente Roberto sciorina alcuni dati sul decremento della popolazione scolastica ed una diminuzione progressiva degli studenti per gli anni prossimi che rendono più buio il futuro non solo dell’istituto stesso ma anche di quelli del circondario. «Dobbiamo riflettere su questo dato perché se scompare una scuola, scompare un pezzo della comunità. Io vorrei che la comunità nocese riflettesse prima di decretare la chiusura di questa scuola».