Antonio, grazie per aver accettato questa intervista. Come ti senti oggi, in occasione della Giornata dei malati di Alzheimer?
Ciao, grazie. Onestamente, è un giorno un po’ particolare per me. Da quando a mia madre è stata diagnosticata l’Alzheimer, la mia famiglia e io abbiamo vissuto una serie di sfide emotive e pratiche.
Posso immaginare quanto possa essere difficile. Puoi raccontarci un di come è cambiata la vita di tua madre da quando è stata diagnosticata la malattia?
All’inizio, mia madre ha iniziato a mostrare alcuni segni di confusione e dimenticanza. Pian piano, questi sintomi si sono intensificati, fino a quando noi figli avevamo compreso che qualcosa non andava. La sua memoria a breve termine è quasi inesistente ora e molto spesso si confonde sulle persone e sugli avvenimenti del passato. È diventato un vero e proprio lavoro di squadra per prendersi cura di lei.
Quale impatto ha avuto sull’intera famiglia questa situazione?
L’impatto è stato enorme. Ogni membro della famiglia ha dovuto imparare a gestire le sfide quotidiane associate all’Alzheimer di mia madre. Ci sono stati momenti di sconforto e disagio, ma al tempo stesso ci siamo uniti come famiglia e abbiamo imparato a sostenerci a vicenda. Abbiamo anche cercato sostegno e informazioni da associazioni e chiaramente fin da subito da medici specializzati per affrontare al meglio questa situazione.
Ti rendi conto che tu e le tue sorelle siete un grande sostegno per tua madre. Qual è il tuo ruolo principale nel prendersi cura di lei?
Grazie! Il mio ruolo è, anzitutto, quello di essere presente per mia madre, di esserci. Ciò che posso fare di più è dedicarle tempo, pazienza e affetto. Cerco di aiutarla a mantenere una certa routine quotidiana e a svolgere attività che stimolino la sua mente. Sono anche coinvolto nella gestione delle sue visite mediche e delle terapie che possono semplicemente rallentare la progressione della malattia.
È un grande impegno, evidentemente significativo. Quali consigli daresti ad altre famiglie che si trovano nella stessa situazione?
Non affrontare tutto da soli. È importante cercare aiuto e supporto, sia da parte di medici specializzati e sia da parte di associazioni. Imparare di più sulla malattia, leggere libri e partecipare a gruppi di supporto psicologico può essere molto utile. È fondamentale prendersi cura di se stessi, perché solo così si può dare il meglio a chi ha bisogno di noi. E, soprattutto, avere sempre pazienza. L’alzheimer può essere straziante, ma il nostro amore e impegno possono fare la differenza nella vita dei nostri cari.