NOCI – Serata sui generis giovedì sera a Barsento. La collinetta che si affaccia sul “Canale di Pirro” è stata teatro di una manifestazione che ha voluto coniugare il valore storico culturale del luogo con la conoscenza del prossimo attraverso il sistema della interculturalità, che passa anche dalla religione.
Organizzata dall’associazione nocese Young in collaborazione con il CAS di Gioia del Colle, la serata ha visto l’intervento di molteplici studiosi e cantori della tradizione locale alternarsi con i rifugiati di stanza nel centro d’accoglienza della città federiciana.
Il tema della serata, all’interno del bosco di Barsento, è stato introdotto da Antonio Natile, direttore artistico della manifestazione, che ha spiegato come la scelta del luogo sia dovuta principalmente a due fattori: il primo tocca il tema religioso popolare che vorrebbe il bosco quale luogo più vicino a Dio, vettore verticale tra la terra e il cielo, il secondo invece riguarda più un aspetto antropologico ovvero dei primi insediamenti in cui dal bosco venivano estratti cibo, ma anche legna, carboni e calce. E così ha preso il via la lunga notte di letture basate non solo sui testi della tradizione sacra, ma anche dalla tradizione popolare che è stata tramandata dagli avi sino ai giorni nostri. Ne sono venute fuori letture tratte dalla Bibbia Contadina, dal Cantico dei Canti e dal Qoelet.
Dopo una pausa ristoratrice la serata è proseguita nel “campo di rucola” ai piedi della chiesetta protoromanica di Barsento, dove alle letture di Natile e Gabriele si sono affiancate quelle degli ospiti d’oltre mare che hanno recitato, cantando, brani tratti dal Corano. Molto toccanti le testimonianze della tradizione orale di Felice Gioia recitate a memoria accompagnate in alcuni casi da brani musicali che ne sottolineavano l’importanza e il valore. E avanti così sino all’alba, che sia di buon auspicio per l’integrazione tra culture differenti.
