NOCI – Sono iniziate il 28 dicembre scorso in Iran proteste contro il regime per l’aumento del carovita e per le spese sostenute per guerre. Il colpo di grazia del governo iraniano è arrivato con la censura dei social network. Le proteste di piazza, da pacifiche, si sono trasformate in politiche e la situazione è degenerata paurosamente.
Nove le persone rimaste uccide nella notte scorsa, tra cui un bambino di 11 anni, che fa salire a 20 il numero di vittime in sei giorni di proteste, mentre sono oltre 450 gli arresti.
Sulla situazione iraniana è intervenuto il senatore nocese Piero Liuzzi. “Se la politica interna e le cancellerie delle nazioni si accorgessero che in Iran la fame di libertà sta divorando il regime, la dura reazione del regime a cavallo fra il 2017 e le prime ore del 2018 diverrà l’emblema di un altro quadrante della terra che reclama diritti e che i diritti umani sono sacrosanti sotto ogni latitudine”. E poi il capogruppo di Noi con l’Italia in commissione missione cultura di Palazzo Madama prosegue: “L’Italia faccia la sua parte e si adoperi immediatamente il governo italiano nel chiedere a Teheran di porre fine alla brutale persecuzione degli oppositori, al rispetto delle piazze infiammate dalle gravi condizioni economiche in cui versa l’Iran. I giovani oppositori iraniani – conclude – sono i più esposti al pugno di ferro delle autorità ed ancora una volta è pesante il tributo della gioventù alla lotta per la democrazia”.
(foto: Reuters)