NOCI – Russia. Una editor di moda dà vita ad un esperimento volto a smascherare l’ingannevole falsità del mondo del consumo: indossata una canotta bianca e un jeans, la giovane ragazza ha scattato una foto di sé stessa davanti allo specchio di casa e nei camerini di svariate e rinomate catene di abbigliamento, mantenendo lo stesso outfit e la stessa posizione posturale. Confrontando le diapositive poi, il risultato è stato sorprendente. Sotto le luci e davanti alla specchiera dei negozi, la donna è apparsa più bella, più magra, più alta e in alcuni casi anche più abbronzata della reale fattezza fisica.
E così una taglia 48 diventa magicamente una 42 e un corpo privo di forme improvvisamente si trasforma in una silhouette da modella.
Ad una analisi più attenta e dettagliata è emerso come si tratti di trucchetti appositamente studiati nonchè miranti a manipolare l’immagine di sé percepita, con il fine di invogliare all’acquisto regalando l’illusione di un aspetto migliore. Ad esempio pare che lo specchio, se più inclinato alla base, porti a rimpicciolire la parte superiore del corpo, slanciando la figura ed armonizzandola. Luci e giochi d’ombra particolarmente menzogneri completano poi il tutto.
La notizia, facile dirlo, è impazzata sul web conducendo chiunque a riproporre il test che ha ottenuto la medesima conclusione.
Carles Casas, specialista in marketing sensoriale, ha presto difeso le grandi marche affermando che esse studiano l’acquisto “come esperienza sensoriale. Il camerino rappresenta un passaggio di questo processo, e lo può influenzare drasticamente sia in positivo che in negativo. A livello sensoriale, l’esperienza del camerino dipende da illuminazione, temperatura, volume della musica e odori. Noi cerchiamo di identificare tutti i dettagli che possono influenzare questa esperienza, per migliorarla”. E aggiunge: “è tutto legale e regolamentato. Ma la parte più importante di questo processo di manipolazione sono i compratori stessi. I brand non cercano di ingannare o manipolare il pubblico, perché sanno—al di là di possibili questioni etiche—che non farebbe bene alla loro immagine e alle vendite sul lungo termine. Se credi che un brand ti abbia manipolato, a loro non viene niente di buono. Non solo perché tu non ci tornerai, ma anche perché la tua scelta potrebbe influenzare quella di altre persone vicine a te”.
Insomma care donne, sappiate che tornate a casa e rimesso l’abito, la pancia ricomparirà, le gambe saranno meno snelle, il seno più piatto, il sedere più grosso e la pelle tornerà cadaverica.