NOCI – Nella giornata di ieri si è intensificata la vicenda portata alla luce dal Movimento 5 Stelle di Noci in merito ad una scala d’emergenza mai collocata alla scuola Giovanni XXIII. Mentre il movimento pentastellato denuncia lo stato dei luoghi a livello regionale tramite il consigliere Gianluca Bozzetti, il preside del 1° Circolo “Pascoli-Cappuccini” Giuseppe D’Elia invia un comunicato alle testate giornalistiche.
Di seguito riportiamo i due punti di vista a confronto.
IL M5S REGIONALE – Sulla surreale situazione in cui versa la scuola elementare Giovanni XXIII del 1° circolo “Cappuccini” della città di Noci, si esprime il Consigliere regionale del M5S, Gianluca Bozzetti vice presidente della commissione consiliare istruzione e cultura: “La situazione è surreale, se si segue la planimetria del piano di emergenza presente sulle piante affisse nell’edificio scolastico, ci si rende subito conto che l’uscita d’emergenza, invece di portare ad una scala antincendio come la legge (e il buon senso) prevede, termina il suo percorso su di una finestra. Cosa dovrebbero fare, quindi, gli studenti in caso di necessità, – ironizza Bozzetti – gettarsi dal primo piano?”.
“La vicenda è stata denunciata dal consigliere comunale M5S, Orazio Colonna e sia il sindaco che l’assessore competente ne sono a conoscenza già da tempo. A distanza di alcuni mesi tuttavia nulla ancora sembra esser cambiato. Il Comune ha l’obbligo di attivarsi immediatamente – prosegue Bozzetti – e risolvere questa situazione che avrebbe del ridicolo, se non fosse che parliamo della sicurezza di oltre 400 bambini. Chiedo che venga ripristinato lo stato di sicurezza della struttura nel più breve tempo possibile e che vi sia un controllo e un monitoraggio continuo da parte dell’Assessore all’Istruzione Leo di queste situazioni sempre più frequenti nel nostro territorio pugliese”.
IL COMUNICATO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO – Leggo sul suo giornale un articolo dal titolo “Scuole: manca la scala antincendio, la denuncia del M5S” che, per i tempi e i toni, sembra essere stata pensata e fatta esplodere come una bomba a orologeria, in concomitanza con le iscrizioni, quasi che il sistema scolastico di Noci non abbia altri e più urgenti problemi da risolvere.
Nello specifico, proprio riguardo al tema sicurezza i 5 stelle scoprono solo ora l’acqua calda: hanno una rappresentanza autorevole in Consiglio Comunale e possono informarsi direttamente sui molti problemi della scuola e sulla quantità delle richieste che l’Ufficio ha formulato su questo come su altre questioni.
Hanno preferito, invece, l’uscita sensazionale, probabilmente per questioni di bassa politica paesana, della quale peraltro mi sfugge il senso. E se leggere i documenti fosse stato valutato troppo faticoso, i 5 stelle di Noci avrebbero potuto porre al Sindaco e agli assessori competenti, magari anche in Consiglio Comunale, poche, semplici domande:
- Perché la scuola “Cappuccini” è ancora priva di scala di sicurezza;
- Se e quante volte il DS ha segnalato il problema e quali risposte sono gli sono state date;
- Quanto tempo si dovrà ancora aspettare perché la scuola sia dotata di scala di sicurezza.
Se poi avessero voluto strafare, avrebbero potuto chiedere qualcosa anche sulla manutenzione degli edifici (di tutti gli edifici) e sulle certificazioni obbligatorie. In sostanza, sulle stato di salute delle strutture scolastiche a Noci. Ne avrebbe sicuramente giovato anche l’informazione e magari avrebbe sollecitato l’Amministrazione a individuare le cause (burocratiche?) che determinano le lamentate lungaggini nella soluzione dei problemi.
Ma i 5 stelle, che appaiono duri e puri quando non hanno responsabilità amministrative o di governo e diventano esattamente come gli altri quando sono loro a dirigere le amministrazioni (vedi Parma e Quarto, per fermarsi ai casi più eclatanti), avrebbero reso un servizio migliore alla comunità nocese sollecitando l’amministrazione – insieme al Dirigente Scolastico e ai genitori della scuola “Cappuccini” – chiedendo perché, e magari per colpa di chi, la gara di appalto per la realizzazione della scala di sicurezza si sia impantanata da qualche parte, o, peggio, se sia mai stata bandita.
Per quanto mi riguarda, come dirigente della scuola Cappuccini sono profondamente deluso per l’opera di strumentalizzazione della scuola per questioni di lotta (sic!) politica. Come cittadino, invece, sono profondamente indignato per il fatto che la scuola diventi, quando serve, terreno di scontro tra fazioni e non, invece, luogo di incontro per trovare le soluzioni migliori ai problemi che l’affliggono: alla fine, a scuola ci vanno tutti i bambini, indipendentemente dal credo politico dei loro genitori.