NOCI – Lo scorso 24 febbraio, presso la sala adiacente la Chiesa dei Cappuccini, al 1° piano, la sezione di Noci della Croce Rossa Italiana ha organizzato una lezione informativa dal titolo “Manovre salvavita pediatriche e sonno sicuro”.
La serata è stata introdotta da Mino Laera, volontario della Croce Rossa Italiana presso la sede di Noci, il quale ha spiegato l’importante ruolo dell’associazione sul territorio, sia nei casi di emergenza neve, sia nella promozione di corsi per la salute ed il primo soccorso.
A spiegare ai futuri genitori semplici manovre che in situazioni di emergenza possono fare la differenza è stato Alessandro Capobianco, istruttore nazionale di rianimazione cardiopolmonare e istruttore di manovre salvavita pediatriche della Croce Rossa di Putignano, che da dieci anni porta avanti il progetto “Strategia 2020”, con l’obiettivo di migliorare, proteggere, costruire ed assicurare.
La spiegazione è stata articolata in due parti, ad ognuna delle quali hanno fatto seguito domande e curiosità dei presenti.
Nella prima parte, l’esperto ha esposto le differenze tra un’ostruzione completa ed una parziale, come intervenire in entrambi casi ma soprattutto come prevenirle. Le modalità di intervento variano a seconda di un neonato, di un bambino o di un adulto, ma in tutti i casi le manovre da adottare sono molto semplici, l’importante è conoscerle e saperle applicare. Grazie all’aiuto di due volontari della Croce Rossa di Putignano, le manovre da apprendere ed applicare in caso di emergenza sono state mostrate con l’utilizzo di manichini adatti a far comprendere al meglio le dinamiche delle manovre salvavita.
Nella seconda parte invece, l’esperto Capobianco ha illustrato le dieci regole per garantire il sonno sicuro del bambino, alcune delle quali si sono dimostrate molto diverse dalle comune convinzioni che tutti seguono.
La lezione si è conclusa con il motto “Proteggi i bambini, costruisci il futuro”, e con la spiegazione dell’obiettivo della Croce Rossa Italia, ossia «che tutti diventino moltiplicatori, perché più persone sanno, più vite si salvano».