“Se il buongiorno si vede dal mattino, ci attendono 5 anni difficili nei rapporti tra maggioranza e opposizione; una scorrettezza istituzionale della quale informeremo il Prefetto. Il primo atto è eloquente, si festeggia il 2 giugno ma alle celebrazioni si invitano solo i vincitori al ballottaggio di domenica scorsa”. Fortunato Mezzapesa non le manda certo a dire e reagisce in maniera rapida a quella che, senza mezzi termini, definisce “un atto proditorio, al limite dell’illegittimità, certamente illegittimo da un punto di vista del rispetto della forma”. “La forma è sostanza nella Pubblica Amministrazione – aggiunge – ed evidentemente che al Sindaco eletto Francesco Intini questo non l’hanno ancora insegnato”. Mezzapesa poi spiega: “A quale titolo la maggioranza eletta ma non ancora ufficialmente riconosciuta da nessun atto ufficiale, vedi proclamazione degli eletti, si presenta in Piazza per festeggiare la Repubblica? Con quale titolo istituzionale? E perché non sono stati invitati i rappresentanti della minoranza in Consiglio comunale? La festa del 2 giugno è nella carne e nel sangue di ogni italiano, siamo tutti dei patrioti, è il compleanno dello Stato nato dalle ceneri della guerra contro il nazifascismo; siamo tutti italiani e tutti abbiamo il diritto e dovere di celebrare tale ricorrenza”. Ancora Mezzapesa sulle ‘anomalie’ riscontrate nella manifestazione nocese dedicata al 2 giugno: “A quale titolo il non proclamato eletto, ancora con la carica di Segretario del circolo cittadino PD, Marta Jerovante, tiene un discorso commemorativo? Parla a nome di chi? Della maggioranza in Consiglio comunale? La Jerovante sa che il Consiglio comunale è un’istituzione della quale fanno parte anche i rappresentanti della minoranza? Oppure parla a nome del suo gruppo politico, di una maggioranza che ancora non si è costituita ufficialmente perché mancano le comunicazioni di Legge che in democrazia e nella Pubblica Amministrazione rivestono un ruolo non meramente di cornice ma sostanziale?”. Infine Mezzapesa conclude: “Si comincia bene. Si comincia con l’arroganza e la strafottenza di un Sindaco che incontra il suo competitor in Piazza Garibaldi con la fascia tricolore per caso, e lo saluta con un buongiorno ingegnere, non avendolo invitato alla manifestazione. E’ evidente che gli impiegati della politica in servizio e quelli in attesa di collocazione non stanno insegnando bene il ruolo al Sindaco eletto. E’ il segno di chi ormai già considera Palazzo di Città come casa propria o la propria azienda”.