NOCI – Possiamo stare tutti tranquilli, anche quest’anno Bacco nelle gnostre si farà, sicuramente. È vero, c’è un po’ di manfrina in giro, sui gruppi WhatsUp girano messaggi di sedicenti organizzatori che ce l’hanno di parecchio più grosso di Acuto il gruppo alle spalle. Altri hanno scambiato Bacco per una pista di atterraggio per artisti pensionati, altri ancora possono scendere in campo all’ultimo minuto direttamente o con le loro extension. Il sindaco invece, che è uomo navigato e sa come gira il fumo, sta zitto e sa perfettamente che il piatto è ricco e c’è la fila per attingervi.
La questione è un altra, ci siamo mai chiesti che significa Bacco per Noci? In assenza strutturale di una strategia e visione per Noci, Bacco è diventato l’unico strumento di conoscenza (ma non di vera promozione) per il nostro paese, che altrimenti resterebbe anonimo come altri, al contrario di Locorotondo o Polignano. È grazie a Bacco che possiamo dire di esistere.
La questione andrebbe quindi posta in tre modi: cosa viene prima, durante e dopo Bacco? Ad oggi è così. Prima qualcuno si strofina le mani e chiede finanziamenti pubblici, durante qualcuno è padrone del paese, poi qualcuno conta i soldi e si lecca i baffi. Sarebbe decisamente meglio e molto bello se il “prima” fosse un grande laboratorio civico, culturale e creativo focalizzato a far conoscere e lanciare Noci nel mercato dell’accoglienza, dei prodotti food&drink e di altre eccellenze nostrane. “Durante” sfruttare gli oltre 100 mila visitatori per informarli, conquistarli e farli diventare referenze attive, “dopo” misurare i risultati e pensare all’anno dopo, capitalizzando però tutte le opportunità.
Chiaramente tutto ciò presuppone un cambio di visione, Bacco non più come mezzo per far fare riempire le bocche di molti e le tasche di pochi, ma come appuntamento di punta per un arrivederci più frequente. Avete presente “Il libro possibile”, il “Red Bull Cliff Diving” e il seguito a Polignano? Ecco, se possibile meglio. Nisi prenda nota perché lui ha le chiavi della giostra.
Conosciamo il finale, ma siamo sognatori e non vi diciamo nulla.
