NOCI – Dall’inglese to mob ossia “assalire con violenza”, si definisce mobbing qualsiasi forma di aggressione e di offesa morale volta a spingere una persona alla sua esclusione dal contesto lavorativo o a danneggiare alcuni aspetti del ruolo o della mansione professionale.
Stimato recentemente che circa in dodici milioni di lavoratori europei avrebbero sofferto di mobbing nell’ultimo anno, diventa palese il trattarsi di una realtà altamente pericolosa quanto diffusa.
Per definizione stessa del costrutto, il mobbing si verifica almeno una volta a settimana, ha conseguenze severe sulla salute (ansia, depressione, disturbo post-traumatico da stress…), ha una durata di almeno sei mesi e si caratterizza per una evidente asimmetria tra chi agisce la violenza e chi la subisce.
Molti sono gli attori coinvolti nel fenomeno in esame: il mobber ovvero l’aggressore dunque chi attua i maltrattamenti; il mobbizzato vale a dire colui che è vittima e bersaglio dei comportamenti negativi; gli spettatori neutrali che non intervengono nelle dinamiche ma osservando dall’esterno finiscono di fatto per avvallare le prepotenze; infine coloro che aiutano attivamente il mobber o il mobbizzato.
L’inciviltà sul posto di lavoro è manifestabile attraverso espressioni di ostilità (molestare verbalmente e sessualmente, dare informazioni ingiuste, parlare alle spalle, sminuire le opinioni altrui, trattare male), mediante ostruzionismo (rallentamenti intenzionali del lavoro, consumo di risorse senza motivo, interferenze o blocco di attività) o con violenza manifesta (aggressione con armi, aggressione fisica, furto, minaccia, sottrazione di beni dall’azienda).
Le vessazioni sul posto di lavoro, difficilmente riconosciute e denunciate, si stanno diffondendo negli ultimi anni a macchia d’olio e considerata la complessità del fenomeno, assurge ad imperativo porre interesse e attenzione agli andamenti aziendali privati e pubblici oltre che allo stanziamento di fondi volti a migliorare la qualità del clima organizzativo.
La terapia del mobbing si basa all’attivazione di una équipe multidisciplinare che aiuti la persona in un percorso di fuoriuscita psicologica e legale.