NOCI – In questi giorni l’intera comunità nocese è in festa per don Giovanni Intini, divenuto ufficialmente il nuovo vescovo della diocesi di Tricarico lo scorso 22 febbraio presso il Pala “San Giacomo” di Conversano.
Per dimostrare ai suoi concittadini il forte legame con le sue origini e per garantire la sua costante vicinanza verso il suo paese natale, Mons. Giovanni Intini ha voluto celebrare la sua prima messa dopo l’ordinazione episcopale, presso la Chiesa Madre di Noci lo scorso 25 febbraio. Ad accompagnarlo per l’intera celebrazione vi era l’arcivescovo e nunzio apostolico per le Filippine Mons. Giuseppe Pinto e i parroci delle tre parrocchie nocesi, con don Maurizio Caldaralo alla guida dell’orchestra, composta da alcuni membri della banda cittadina, e dell’ampio coro che ha riunito le più belle voci che ogni domenica allietano le sante messe delle tra parrocchie principali.
Prima dell’inizio della celebrazione, don Peppino Cito ha voluto rivolgere al nuovo vescovo un augurio speciale a nome di tutta la comunità nocese, dicendo: «Il capo chierichetto di una volta è stato scelto per diventare pastore e guida della comunità di Tricarico. Tutti dicono don Giovanni lo meritava. Forse non esprime molto una logica evangelica e tantomeno il criterio ultimo di un’elezione episcopale, ma rimane il riconoscimento di un lavoro apostolico instancabile e silenzioso. La sera della sua ordinazione ci ha detto chiaramente che il ministero episcopale va pensato non come una rampa per spiccare il volo ma piuttosto un ulteriore gradino da scendere umilmente in questa scala di umiltà che più volte abbiamo sentito da lei evocare come criterio della sua vita e della sua sequela».
Di seguito, alla presenza della sua famiglia, delle autorità, degli scout, dell’azione cattolica, e dei numerosissimi concittadini accorsi per rendergli omaggio, Mons. Giovanni Intini ha affermato: «Ho voluto dare priorità alla mia comunità, alla mia casa, alla mia famiglia, questa sera, e provvidenzialmente questa celebrazione avviene nel giorno in cui facciamo memoria della scomparsa di mio padre 25 anni fa, oggi anche in maniera gioiosa. Voglio ricordare tutti quelli che nel mio cammino hanno messo una mano da veri artigiani». Nel corso della celebrazione infatti, il fratello Flaviano ha letto una breve lettera dedicata al padre scomparso, ringraziando e pregando per suo fratello Giovanni.
A conclusione della santa messa, il sindaco Domenico Nisi, sorridente ed emozionato, ha consegnato a Mons. Giovanni Intini l’anello episcopale, dicendo: «Don Giovanni rappresenta il volto di quella chiesa che nella sua debolezza trova la sua forza e che nella sua fragilità trova la sua solennità. Con questo anello, simbolo di unione e dialogo, mi auguro che riusciremo a creare questo dialogo e legame con la nostra comunità e la comunità che guiderà».
A seguire, dopo i saluti e gli omaggi del senatore Piero Liuzzi, è avvenuta la consegna della casula, un dono della nostra comunità al nuovo vescovo, che egli indosserà per l’ingresso nella diocesi di Tricarico.
Come ultimo saluto, Mons. Giovanni Intini ha affermato: «Si è vero, l’anello e la casula sono segni, insieme a tutti quelli che molti di voi mi hanno voluto lasciare, che mi ricordano i volti, le relazioni e i percorsi che abbiamo fatto insieme. A tutti esprimo la mia gratitudine e il mio affetto. Io sto qui di casa, e resto qui di casa con le mie radici».