NOCI – Non si placano le polemiche rilanciate dagli operatori campani dopo l’avvio dell’iter per il riconoscimento della mozzarella di Gioia del Colle DOP pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 200 del 28 agosto scorso. All’associazione “Treccia della Murgia” il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha riconosciuto la denominazione di origine protetta scatenando l’ira degli operatori campani che vedono minata l’integrità della denominazione per la mozzarella di bufala campana.
Un iter complesso quello della denominazione territoriale che ha visto l’impegno di più forze e in cui Noci sembra essere più che protagonista. «È da dieci anni che combattiamo per il riconoscimento della denominazione di origine protetta» dichiara Giovanni D’Ambruoso, tra i maggiori produttori caseari del territorio e componente del comitato promotore per la denominazione. «Inizialmente doveva essere Noci ad ottenere il riconoscimento per la treccia ma è mancata la documentazione storica necessaria per il riconoscimento della Treccia della Murgia (da cui il logo registrato ndr) e così, pur di non perdere l’opportunità, che può essere volano di crescita di tutto il territorio delle colline murgiane baresi e tarantine, abbiamo riconosciuto la validità storica di Gioia del Colle». Infatti nel disciplinare pubblicato in Gazzetta Ufficiale si legge che la zona di produzione è suddivisa per la provincia di Bari nelle città di Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Altamura, Casamassima, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Locorotondo, Monopoli, Noci, Putignano, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Turi; in provincia di Taranto: Castellaneta, Crispiano, Laterza, Martina Franca, Massafra, Mottola. E sulla polemica D’Ambruoso risponde: «secondo me è un fuoco di paglia dettato dalla paura. Il mercato delle mozzarelle è in continua espansione e il nome “mozzarella” è conosciuto in tutto il mondo, i campani temono un’inflazione della loro produzione autoctona, ma le due mozzarelle sono ben distinte».
«È un orgoglio per noi e per tutto il mondo allevatoriale il riconoscimento della dop per la mozzarella del nostro territorio – dichiara invece il presidente regionale degli allevatori Pietro Laterza – dal nostro punto di vista la polemica è sterile ed infondata, parliamo di due stili di produzione diversa derivante da latte diverso. Noci tra l’altro gioca un ruolo fondamentale in questa situazione in quanto non solo è tra gli organismi proponenti, ma grazie alle aziende presenti sul territorio sarà quella che darà l’apporto maggiore in termini di produzione e qualità del prodotto».
Dubbi sulla protesta campana emergono anche a livello politico in quanto le controdeduzioni vanno presentate entro trenta giorni dalla data di pubblicazione in GU. «Quella dei campani mi pare una posizione assolutamente infondata – dichiara l’onorevole Enzo Lavarra alla Gazzetta del Mezzogiorno – Per definizione il riconoscimento di una DOP si fonda sull’unicità della materia prima e della tecnica produttiva, e non v’è dubbio che la mozzarella di Gioia del Colle sia unica per la materia prima (il latte vaccino), per la tecnica produttiva (a siero-innesto), e per la documentata storia commerciale. Quanto agli argomenti della protesta campana, siamo in attesa di un’eventuale procedura di opposizione. Il loro è un annuncio, per questo bisogna replicare prima con l’argomento di sostanza. A me non risulta che ci sia una procedura formale di opposizione. Se la avanzeranno, vedremo gli argomenti addotti e questi saranno valutati dall’ufficio ministeriale che ha fatto l’audizione pubblica generale senza registrare, peraltro, alcuna contestazione. Comunque sia, l’eventuale procedura di opposizione sarà valutata nel merito dall’Ufficio ministeriale e dalla Regione Puglia». Superata la soglia temporale si dovrà comunque attendere il responso della Commissione Europea per il via libera all’etichettatura della “Mozzarella di Gioia del Colle DOP”.
Di seguito la Gazzetta Ufficiale n.200 del 28 agosto 2017 in cui è riportato il disciplinare per il riconoscimento della “Mozzarella di Gioia del Colle DOP” (da pag. 72).