NOCI – La bottega, per molti della nuova generazione un luogo quasi sconosciuto, è e rimane il simbolo di intere generazioni che hanno mosso i primi passi nel mondo del lavoro.
Il garzone di bottega, figura quasi mitologica ormai, è il ruolo che la maggior parte dei genitori dei nativi digitali odierni hanno ricoperto. Senza smartphone e tablet, i lavori venivano eseguiti con ramazza e secchio. Ed ecco che la magia della bottega rinasce con l’apertura straordinaria della Capsula del Tempo e con il concerto de Gli amici del plettro in via Petrone.
Essere catapultati in un passato recente dove le carte venivano compilate a mano ed i conti si facevano ancora in lire è la sensazione che hanno provato i visitatori della Capsula del Tempo, ovvero la merceria di “Menzarecchie”. Dopo lo straordinario successo di pubblico riscontrato durante la sagra Bacco nelle Gnostre, la famiglia Locardo ha deciso di riaprire nelle giornate del 21-22-23 dicembre, quella bottega «che fu di tutti i nocesi che qui ricordano il proprio passato» e che è rimasta “bloccata” al 31 dicembre 1991. Tuffo nel cuore e nel passato per i molti visitatori che hanno gremito la bottega di via Purgatorio.
Il pomeriggio del 24 dicembre invece, spazio alla buona musica con Gli amici del plettro, che proprio in una bottega, quella del mastro falegname Sebastiano D’Onghia, hanno organizzato un concertino natalizio. Ed eccoli i componenti, Michele Pettinato, Giovanni Fusillo, Sebastiano D’Onghia, Valerio Fusillo e Francesco Camposeo, ripercorrere con mandolino, chitarre e fisarmoniche la nocesità in musica. La band di plettri ha eseguito di Carlo Silvestri “Gioia e vita”, “Noci in festa”, “Controdanza”, “I figli dell’amore”; di Tonino Ricco la marcia “Bella nocesina”; repertorio classico con Verdi e Lopez, chiudendo con una tradizionale pastorale. gli amici del plettro hanno voluto anche ringraziare e omaggiare Giovannino Miccolis recentemente scomparso.