ALBEROBELLO – È stato presentato lunedì sera al Cinema dei Trulli di Alberobello il primo film da regista di Veronica Pivetti dal titolo “né Giulietta né Romeo”. Accolti nel foyer della struttura l’attrice, e adesso anche regista, tra autografi ai fans e selfie coi cellulari, ci ha detto: «sto portando in giro questo film come un figlio», il che significa amore e dedizione per un lavoro, quello avanti e dietro la macchina da presa, senza confini. Poi sul palco-scenico del cinemateatro assieme a Maurizio Sciarra, presidente dell’Apulia Film Commission e al sindaco della città dei trulli Michele Longo per spiegare come è nato il film e cosa vuole trasmettere.
L’attrice-regista non disdegna il suo recente passato da attrice di fiction televisive e confessa di aver appreso molte nozioni da quel settore che poi ha riversato nel suo primo lungometraggio (in cui firma la sceneggiatura assieme a Giovanna Gra). Veronica Pivetti è infatti un personaggio molto amato del piccolo schermo. Gli spettatori l’hanno apprezzata nella serie tv “Commesse” (1999-2002) fino ad arrivare ad oggi con le avventure di “Provaci ancora prof” (entrambe Rai 1). «Da sempre abbiamo interpretato la sessualità dei giovani come un dramma, invece in questo film si trasforma in commedia – spiega Pivetti – l’esperienza televisiva mi ha aiutato molto sotto il profilo pratico come con le inquadrature, il linguaggio, e di lì ho attinto per il mio primo lavoro da regista». Il film, uscito a novembre 2015, è stato presentato al Giffoni Film Festival e gode del patrocinio di Amnetsy International. Purtroppo però è prodotto in sole 17 copie e la Pivetti vorrebbe che fosse proiettato nelle scuole così da far riflettere tutti, adulti e adolescenti, sul tema della sessualità senza barriere.
Per Sciarra, il film presenta buone potenzialità e applaude all’interpretazione dei giovani attori protagonisti della vicenda. Dopodiché il presidente dell’Apulia Film Commission spiega come la fondazione regionale che presiede sostenga gli operatori culturali della cinematografia “made in Puglia” (mentre la storia della Pivetti si svolge tra Roma e Milano ndr) e plaude ai coniugi De Cristofaro, gestori del Cinema Teatro dei Trulli, per aver inserito la struttura alberobellese all’interno del “circuito d’autore”. «Serve a far crescere un pubblico più critico e più attento ai diversi linguaggi culturali» chiude Sciarra. Gli onori di casa spettano al primo cittadino Michele Longo che, nel ringraziare l’ospite della serata invitandola a trascorrere più tempo ad Alberobello, l’ha paragonata ad un «artigiano della pellicola».
Il film racconta la storia di Manuele, adolescente alle prove con l’amore, che matura in sé la consapevolezza di provare sentimenti per ragazzi del suo stesso sesso. Non compreso dai suoi genitori, già distanti sul piano fisico e sentimentale, Manuele si rifugia con gli amici Maria e Mauri, scappando da Roma a Milano per il concerto del loro cantante preferito e contemporaneamente icona gay. Ne scaturirà un rocambolesco viaggio, soprattutto interiore, tra i luoghi dell’anima dove si annidano paure e speranze dei ragazzi e dei loro genitori.