NOCI – «Un’emozione intensa ed indescrivibile». Così l’artista nocese Carlo Vicenti ha commentato la sua visita al monastero di Montecassino per regalare a tutta la comunità monastica dei benedettini una sua opera della collezione Neumi.
Nella giornata di sabato Vicenti, accompagnato dalla moglie e dalla figlia, ha incontrato perciò Sua Eccellenza Reverendissima Donato Ogliari a cui ha donato Levabo Oculos, opera della collezione del 2009. L’opera, così come le altre 18 che compongono la collezione, è un olio su tela con pergamena dorata di dimensioni 70x70cm.
L’incontro tra Vicenti e il 192° successore di San Benedetto è il simbolo di un rapporto che si consolida e si rinnova. La collezione infatti fu presentata proprio all’abazia della Madonna della Scala il 9 maggio del 2009 quando ancora l’intero complesso monastico benedettino nocese era diretto da Ogliari. Successivamente le opere della collezione furono esposte presso il Museo dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth, il Museo dell’Abbazia San Pietro in Assisi e la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano, in occasione della 61^ Settimana Liturgica Nazionale.
L’intera collezione è ispirata al canto gregoriano ed una parte di esse riproduce un’intera messa descritta dal compianto padre Anselmo Susca osb come un «evento». Per S.E.R. Ogliari l’intera collezione rappresenta una metafora della vita monastica e un collegamento con la luce di Dio. Infatti nel catalogo che accompagna le opere scrive: “come non vedervi la metafora della vita monastica – da secoli custode fedele e gelosa dell’antico canto monodico gregoriano – la quale, tramite i simboli neumatici, si immerge nel blu infinito di Dio e si apre a Lui per cantare il canto della vita?” E poi: “un canto che attinge alla sorgente della Luce per illuminare i passi di quaggiù, e che si affida a quella Luce nella certezza che ogni esistenza si fonderà, in essa, in un unico canto, e che in essa anche l’oro e il blu convergeranno per divenire uno”.
Nel 2010 un’opera dello stesso filone, intitolata Laudate, è stata consegnata a papa Benedetto XVI che ne ha contribuito a sottolineare l’importanza, il pregio artistico e la notorietà dell’intera collezione.