NOCI – Fa appello al senso di comunità e di unione Domenico Nisi durante il suo comizio di ringraziamento. Inizialmente programmato per martedì 26 giugno, all’indomani dell’elezione al ballottaggio, per motivi meteorici lo stesso si è svolto giovedì sera al cospetto di una piazza Garibaldi gremita.
Non lesina emozioni il neo rieletto sindaco Nisi, ma le maschera dietro una sapiente dialettica. Ringraziamenti ai suoi, lungo excursus sulla campagna elettorale, ringraziamento alla cittadinanza. Grossomodo sono questi i punti toccati dal sindaco rieletto nel suo discorso dal palco di piazza Garibaldi a cui ad assistere per l’occasione vi era anche l’assessore regionale Gianni Giannini.
Nisi parte proprio dalla notte del 24 giugno e dalle dichiarazioni a caldo dopo l’esito del voto: «quella sera avevo dichiarato ad una tv privata che sarei stato il sindaco di tutti, ma qualcuno ha definito quella dichiarazione “incauta” perché espressione di una minoranza. Allora – si chiede Nisi – quando prenderò delle decisioni, le prenderò per una minoranza o per tutta la città? Io so che ci sono tante persone che non mi hanno votato ma io prima di tutto sarò sindaco anche loro». Nisi quindi passa ad analizzare la campagna elettorale e il post-voto. Una campagna elettorale «forte nei toni e nei confronti», la definisce Nisi e utilizza la metafora dell’armistizio: «quando finisce un conflitto e si depongono le armi (il riferimento è alla campagna elettorale ndr), il più delle volte si tratta di un armistizio, ovvero una sospensione del conflitto per poi riprendere da dove si era lasciato. La competizione elettorale è un momento di democrazia dove cessata la contesa elettorale tutti dovranno concorrere al bene della comunità altrimenti rischiamo di passare da una contesa all’altra. Nessuna tregua continua. Una comunità divisa non va da nessuna parte».
E quindi passa ad analizzare il voto: «a Noci ha votato il 59% dei cittadini. Io non sono soddisfatto del dato che vuole nella nostra comunità 17mila elettori e solo 10mila si presentano al voto. Noi che ci siamo appassionati alla politica dobbiamo riflettere se tanti nocesi non sono andati a votare sulla base della campagna elettorale vissuta. Dobbiamo passare ad una fase costruttiva dove bisogna ristabilire il dialogo nei luoghi di partecipazione. Si può criticare, ma demolire non porta da nessuna parte, anzi ricostruire il rispetto reciproco diventa impresa ardua». E per chiudere sulla metafora dell’armistizio: «per quanto mi riguarda non c’è armistizio ma un dialogo continuo nel rispetto dei ruoli».
Infine il ringraziamento alla propria coalizione e alla città. «Io non guardo agli altri, io guardo ai nostri. Ci abbiamo messo 20 anni per riportare il centrosinistra unito al palazzo comunale. Non ci sono più alibi: bisogna dimostrare una volta per tutte di saper amministrare. Ringrazio tutti i candidati di tutte le liste che mi hanno supportato, i consiglieri, i giovani, i compagni di viaggio» (riferendosi a Mezzapesa, Notarnicola, Martellotta), e alla città: «ricominciamo seriamente a voler bene al nostro paese. Io in voi non vedo problemi, vedo tante risorse per il bene di Noci».