NOCI – Forse per la prima volta a Noci si è parlato di turismo in maniera fattuale. Sabato scorso all’ombra della struttura storica di Dimora Intini, Noci My Destination ha presentato la Noci Tourist Card, carta dedicata ai visitatori della città dei tre campanili che permette di usufruire di agevolazioni e servizi messi a disposizione dagli operatori di settore.
LA CARD – Nel parterre di relatori chiamati in causa è Francesco Recchia a presentare i termini d’utilizzo della card. «La carta è richiedibile esclusivamente dai non residenti a Noci che si fermano per almeno un giorno (un pernotto), è nominale, e dà accesso a servizi convenzionati e scontistiche. In più è possibile conoscere le altre attività aderenti. Al momento l’associazione vanta convenzioni con due lidi balneari della costa adriatica e un tour alle grotte di Castellana». «È un primo passo – tendono a specificare i promotori – possono aggiungersi altre attività convenzionate».
DMO – A spiegare invece secondo quali direttive si muove il mercato turistico è Annalisa Fauzzi. «Qualche anno fa abbiamo elaborato un piano strategico per individuare gli asset che meglio potessero valorizzare la Puglia. Ne abbiamo individuati tre (Gargano, Valle d’Itria, Salento) che per ragioni politiche sono diventati 5 con l’aggiunta del Nord Barese e l’Arco Jonico. Per quanto ci riguarda dovremmo valorizzare quei luoghi a “scarsa dignità turistica” e farli diventare delle DMO (Destination Marketing Organization), luoghi di attrattiva turistica».
CULTURA CREA – Obiettivo non semplice ma forse da oggi più facilmente raggiungibile. È il prof. Antimo Cesaro, Sottosegretario di Stato al MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), 47enne di origine napoletana, onorevole d’estrazione centrista (Scelta Civica con Monti per l’Italia), a spiegare l’opportunità per le attività turistiche nel futuro immediato. Attraverso il programma “Cultura Crea” sono stati stanziati circa 490milioni di Euro suddivisi per 5 regioni del sud Italia, tranne il Molise, e di cui 1/3 (circa 114milioni di Euro) è destinato alle iniziative private. Soprattutto a questi è votato l’intervento del sottosegretario Cesaro. «Il programma – spiega – permette la partecipazione a tre tipi di categorie: start-up, imprese, III° Settore (Onlus, coop sociali, fondazioni). Alle prime può essere concesso un finanziamento fino a 500mila Euro di cui la metà a fondo perduto, l’altra metà restituibile a tasso 0 in 10 anni; per le imprese la misura prevede un fondo perduto sino al 25%, per il terzo settore si arriva sino all’85%». Dal 5 agosto sarà reperibile online la modulistica per aderire al programma, i progetti potranno essere presentati dal 15 settembre prossimo. «Faremo una selezione accurata – spiega Cesaro – per discernere gli imprenditori dai “prenditori”. Abbiamo affidato InvItalia il monitoraggio e la valutazione di fattibilità dei progetti presentati. Verranno premiate le idee innovative per la valorizzazione territoriale e turistica da cui escludiamo gli eventi fini a se stessi». Il sottosegretario tornerà in Puglia a settembre, probabilmente a Taranto, per presentare nuovamente le potenzialità del programma “Cultura Crea”.
Da dove partire? «Dal conoscere quello che si ha – come sottolineato dalla moderatrice Maria Laforgia – dobbiamo sapere quello che abbiamo nella credenza per sapere cosa offrire all’ospite». E allora Veronica Andriolo e Anna Sisto di Puglia & Co hanno aiutato tutti a decifrare i gusti dei turisti che scelgono di fare tappa a Noci. Ai francesi Noci piace per il buon cibo, agli inglesi per le feste, ai bikers per i percorsi naturalistici. Tutte potenzialità territoriali. Territorio che non è avulso dalla tecnologia. La recente visita in Puglia della cantante Madonna ne è la dimostrazione più lampante. «Far diventare l’offerta turistica “smart”, ampliarla cioè alle nuove tecnologie come già fatto per Bacco nelle Gnostre e Invasioni Digitali possono far diventare Noci una destinazione competitiva» dice Pasquale Del Vecchio ricercatore di ingegneria economico-gestionale presso l’Università del Salento.
POLITICA – Spazio quindi alla politica. Mentre il sen Piero Liuzzi richiama ai valori di experience («chi deve venire qui se ne deve andare con la scarpa di Recchia») una piccola incomprensione si è verificata all’intervento del sindaco Nisi. Quando è stato chiesto: quale visione turistica ha la città? è intervenuto il segretario di sezione PD Vito Plantone dicendo che Noci ha una visione turistica (senza specificare quale). Il primo cittadino ha comunque sviscerato alcuni punti come la rivalutazione di Barsento e la restituzione di alcuni reperti scoperti in quel sito e oggi custoditi presso il museo di Egnazia.
Noci quindi può diventare destinazione turistica? Forse si, ma serve l’impegno di tutti.