NOCI – Le immagini e i ricordi di Miklos Feher (24 anni), Daniel Jarque (26 anni), Cristian Gomez (27 anni), scorrono sul proiettore installato per l’occasione nel Chiostro delle Clarisse per ricordare quanti calciatori e atleti hanno perso la vita sul campo da gioco stroncati da un infarto. Quelle immagini servono per ribadire un concetto fondamentale: lo sport è vita. Ma come al solito in Italia deve essere una legge a insegnare. Da gennaio 2016 entrerà in vigore l’obbligo per tutte le società sportive partecipanti a campionati agonistici di munirsi di un defibrillatore per poter intervenire immediatamente in caso di soccorso nei momenti d’emergenza ed anche i titolari di strutture sportive devono farlo.
Ed è in questo quadro che l’associazione sportiva Noci Azzurri 2006, ha organizzato giovedì scorso un incontro con gli allievi, mister, genitori, per trasmettere l’importanza della salute nello sport. «Non basta – ha spiegato Giuseppe Sabatelli patron dell’associazione – sottoporsi alle visite mediche obbligatorie che la federazione ci impone, ma dobbiamo pensare anche al benessere globale del ragazzo seguendolo nel suo cammino di crescita. Per questo abbiamo inserito nel nostro programma di offerta formativa anche gli incontri con genitori e personale qualificato per far sì che i ragazzi crescano in maniera sana». Un sasso nello stagno quello lanciato dal presidente Sabatelli visto l’esiguo numero di persone che hanno presenziato all’evento, l’importante è iniziare a sensibilizzare. Nel programma è anche inserita l’adesione alla “Carta dei diritti del bambino e i doveri dell’adulto” promossa dall’Unicef, ed un prossimo incontro formativo sulla psicologia nello sport.
Dotarsi di un defibrillatore però non è tutto, bisogna formarsi. È così che per una dimostrazione pratica di come si utilizza correttamente l’apparecchio Noci Azzurri 2006 ha invitato gli esperti di BLSD Dario Pizzutilo e Teresa Parchitelli. I due, oltre ad essere formatori di SIMBA – Manovre per la Vita, hanno spiegato e dimostrato cosa bisogna fare in caso di arresto cardiocircolatorio durante un evento sportivo. L’infermiere Pizzutilo interloquiva con i presenti interrogandoli e spiegando loro le manovre da eseguire, la dottoressa Parchitelli le applicava materialmente. Essere consapevoli di quello che si fa in attesa degli operatori del 118 è importante. Come importante è intervenire tempestivamente in caso di arresto cardiocircolatorio. Dopo l’infarto ci sono appena 4 minuti di tempo prima che il cervello subisca danni irreversibili, 10 minuti è il tempo limite prima che subentri la morte. Abilitare i formatori e le persone comuni all’utilizzo corretto del defibrillatore, in ogni contesto, anche al di fuori dell’ambito sportivo, può contribuire a salvare una vita.