Noci la città più povera del comprensorio

Sembrano decisamente lontani i fasti di una Noci capitale del benessere, dove la ricchezza proliferava, le grandi aziende nutrivano la città dei tre campanili e dei tre senatori. Negli anni passati il reddito imponibile dei nocesi era di tutto rispetto, se si guardano i dati del 2020 Noci si colloca in coda al treno dei sei comuni del comprensorio.

Il trend turistico pugliese e della Valle D’Itria ci vede in ritardo, perché non è stato agganciato per quelle che sarebbero le reali potenzialità di Noci. A tutt’oggi il Centro Storico nocese è un eterno incompiuto. La caduta politico-imprenditoriale dei grandi gruppi imprenditoriali non è stata rimpiazzata da un piano B e non sembra che la politica del cemento, ancora molto in voga in città, possa dare chissà quali frutti.

La classe politica nocese sembra pagare un ritardo in termine di visione, anche perché, essendo in continuità da oltre 15 anni con gli stessi rappresentanti che provengono da un mondo che non c’è più, non riescono a vedere le cose in chiave moderna. Ovviamente Noci ha ancora delle “scorte di ricchezza” che provengono dagli anni d’oro, ma serve una visione nuova, altrimenti l’ultimo posto della graduatoria resterà il nostro.

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