NOCI – Riceviamo e pubblichiamo una poesia composta dal poeta marchigiano Fabio Strinati dedicata alla città di Noci. Strinati è poeta, artista visivo, compositore e fotografo. È nato a San Severino Marche nel 1983 e vive ad Esanatoglia, un paesino della provincia di Macerata.
Inizia nel 2014 a dedicarsi alla scrittura, pubblicando nell’ottobre dello stesso anno il suo primo libro di poesie, Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo, che è stato trasposto anche in spettacolo teatrale. Seguono Un’allodola ai bordi del pozzo, che si è aggiudicato alcuni premi nazionali ed internazionali, Dal proprio nido alla vita, poi ancora la raccolta poetica Al di sopra di un uomo, Aforismi scelti (tutti editi dall’Ass Culturale Il Foglio). È di febbraio 2018 l’ultima pubblicazione L’Esigenza del silenzio scritta a quattro mani con Michela Zanarella per la casa editrice Le Mezzelane. Scrive regolarmente testi poetici per Etnie, rivista di culture minoritarie. Strinati è uno studioso dell’olismo, della patafisica, della poesia visiva, sonora, elettronica e concreta. Strinati è presente in diverse riviste ed antologie letterarie.
Di seguito il testo della poesia:
NOCI
È nocese il tocco
boschivo verso
l’odore sparso delle Puglie
lembo oblungo
di narrata terra il fragno, verde
e coriaceo l’umor di masseria
il trullo figlio di mitezza
al clima temperato, riflesso
in uno stagno rivedo (san Rocco)
soffusa luna cedere alla sera
alla chiesuola tiepida e sola;
è un risalir di ricordi
in boccette ossessivi fiochi i pensieri
e trasalisce a poco a poco,
quel calor del vizio/bacco
che si nutre d’alberi e d’amore
la palpebra tramonto scrigno
aroma fioco intimo e sale piano,
l’infuso il soffio
del lontano cembro innamorato.
Fabio Strinati