NOCI – Un secondo appuntamento carico di spunti quello svoltosi venerdì sera al chiostro di San Domenico sede dell’incontro con la cittadinanza per il progetto Noci Rigenera. Tante le domande, ma anche le critiche mosse dai presenti ai relatori su quello che si vuole fare della città, o almeno in una parte di essa.
Procediamo con ordine. A ripresentare il progetto e la candidatura del Comune di Noci al bando pubblicato dalla Regione Puglia è stato il primo cittadino Domenico Nisi che non ha mancato di sottolineare l’importanza della candidatura, in tandem con il Comune di Castellana Grotte, per rigenerare una porzione di territorio ricadente in zona urbana. Prorogati i termini per la presentazione al 16 ottobre, l’amministrazione ha pensato bene di calendarizzare altri due appuntamenti (l’ultimo si terrà martedì 10 ottobre alle 18.30 presso la sala conferenze del Nuovo Foro Boario) oltre a quello già svolto il 22 settembre scorso, prima di arrivare in Consiglio Comunale per la redazione definitiva del progetto da presentare in Regione.
Tocca all’ingegnere comunale Giuseppe Gabriele ripresentare nuovamente l’idea progettuale che l’amministrazione ha avuto per rivalutare l’area compresa tra via Leonardo da Vinci e contrada Montedoro dove ricadono l’ex depuratore, il Macto e il Nuovo Foro Boario. Unico ambito d’intervento suddiviso in tre aree. Sull’idea progettuale si esprime l’ing Amedeo D’Onghia rimarcando il concetto di vivibilità delle aree e di visione strategica per uno sviluppo futuro. In particolare ci si concentra nell’area del Macto e Foro Boario che dovrebbe diventare un polo fieristico funzionante 365 giorni all’anno.
Tantissimi gli interventi da parte dei presenti suddivisi in domande, critiche e suggerimenti. Ad esempio ci si è chiesti perché, visto che il bando è di maggio, rendere partecipe solo ora la cittadinanza; perché si sono individuate solo quelle aree e non altre, quale tipo di visione si ha del progetto nel suo insieme e a quali tiipi di fabbisogni della cittadinanza risponde. Altro punto su cui ci si è concentrati è quello di una riflessione attenta perché il DPRU (Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana) che sarà discusso in aula consiliare potrebbe essere integrato e quindi creare modifiche al Piano Regolatore Generale, difatti proprio l’ing D’Onghia ha sottolineato che in queste zone non vi saranno interventi di edilizia privata residenziale. Infine anche la proposta di valutare l’impatto ambientale con un occhio di riguardo sulla salute pubblica delle zone individuate a rigenerazione. Si sono ipotizzati percorsi pedonali, stazioni di ricariche per auto elettriche, area parco per bambini.