NOCI – Tutti conoscono la leggenda della nascita del nostro paese, ma solo in pochi conoscono la realtà dei fatti. E per fare chiarezza su come sono andate veramente le cose, gli alunni delle classi terze degli istituti Cappuccini e Positano sono stati invitati al Chiostro delle Clarisse dal Noci Gazzettino per assistere al vero racconto sulla nascita di Noci. Lo scorso 9 febbraio è stata raccontata la favola di Nocino e Rampante, un racconto inedito scritto da Maria Lucia Mastropasqua, per permettere ai piccoli lettori di approcciarsi alla storia locale, cercando di spiegare come su una collina nel cuore della Puglia sia nato il paese in cui loro vivono.
Protagonista del racconto è Nocino, un piccolo folletto che vive su un albero di noce in cima ad una collina della Murgia a metà strada fra l’Adriatico e lo Ionio. Da grande appassionato di storia, il folletto inizierà a scrivere un racconto sulle origini del paese che col passare del tempo prenderà vita proprio sotto ai piedi di quell’albero. Dopo aver fatto conoscenza con il Principe Filippo e i cavalieri normanni, Nocino incontrerà il leone Rampante. I due diventano grandi amici e insieme scriveranno la storia della Terra delle Noci. «Il leone si alzò in piedi appoggiando le zampe all’albero e la storia non ebbe mai fine».
Oltre alla narrazione dei vari personaggi, interpretati da Giulia Colucci, i bambini hanno anche ascoltato i suoni e melodie del racconto, realizzati da Gianni Console (sax), Valerio fusillo (mandolino) e Rosa Maria Fausillo (pianoforte), uniti da un disegno di Luigia Bressan, la quale, durante la narrazione, ha impresso su tela i due personaggi della storia.
Infine, i bambini hanno ricevuto una bustina di cioccolatini per addolcire ancora di più la giornata. Molto attenti e incuriositi, gli alunni hanno avuto un primo approccio sulla lunga storia del nostro paese, iniziando a conoscere i personaggi principali e le fasi più salienti che il nostro paese ha conosciuto e affrontato nei suoi lunghi secoli di vita. Un piccolo seme è stato piantato. Ora sta a loro farlo germogliare.
Foto: Vanni Liuzzi