NOCI – A causa della pioggia caduta in modo copioso negli ultimi giorni di questo freddo gennaio le strade urbane ed extraurbane sono diventate l’incubo degli automobilisti ed in particolar modo le strade provinciali. Ma la provincia non era stata abolita?

Ora si chiama città metropolitana, solita storia di questa Italia delle incompiute; e si perché l’abolizione delle provincie è monca: con la legge “Delrio” sono stati aboliti gli organi politici ma nel momento in cui gli italiani sono stati chiamati alle urne per il referendum hanno bocciato la riforma che di fatto è rimasta incompiuta per cui gli uffici restano. Raggiungere i paesi limitrofi è diventata una vera e propria avventura: veri e propri “crateri” hanno messo in seria difficoltà gli automobilisti che, seppure intenti ad autentiche gimcane, non hanno potuto evitare il conto del gommista.
Riflettendo sulla situazione ci si chiede se fosse evitabile tutto questo disagio: la risposta mia è no. Dal momento in cui tutte le strade del circondario sono ridotte in uno stato disastroso anche prima della pioggia, è inevitabile che con l’acqua la situazione precipiti. Purtroppo manca una politica dei trasporti complessiva e che guardi oltre: da noi l’unica alternativa, che poteva essere il trasporto ferroviario, è venuta meno dal momento che la linea ferroviaria Putignano-Noci-Alberobello-Locorotondo-Martina Franca non sarà utilizzabile per due anni. Due anni per manutenere circa 30 Km di linea ferroviaria mi fanno ridere se penso alle mie serate davanti ai “miracoli” che vedo su D-Max, Focus tv piuttosto che National Geographic Channel a proposito dell’ ingegneria moderna: i giapponesi in due anni sono capaci di costruire una città ed a farla anche bene, altro che 30 Km di manutenzione.
Purtroppo non essendoci alternative si viaggia solo su gomma ed è avvilente fare la Noci-Bari e notare che vi sono molte auto con un solo passeggero, il conducente. Ma per tornare allo stato delle strade vi è da dire che gli enti proprietari possono fare di più, molto di più. Ad esempio imporre a chi interviene sulle strade pubbliche un ripristino di tutta la carreggiata e non solo del punto interessato, ripristino a regola d’arte, ovvio, e non come quello fatto su Via Mottola e Via Re Ladislao laddove poco tempo dopo la realizzazione del manto di asfalto sono intervenuti ed hanno chiuso gli scavi in modo vergognoso. Non bisogna dimenticare, inoltre, che un manto stradale a regola d’arte è fondamentale anche ai fini della sicurezza pertanto in attesa di Enti pubblici più efficienti non ci resta che sperare nel sole tutto l’anno.