“Occidentali’s Karma”: il brano portatore di sapere che in pochi hanno compreso

NOCI – È già trascorsa una settimana eppure non si parla d’altro. La notizia, che fa ancora discutere, riguarda la vittoria di Francesco Gabbani al 67esimo Festival di Sanremo. Ebbene sì, il cantante carrarese ha scalato senza troppi sforzi la classifica sorpassando artisti di grosso calibro e lasciando dietro di sé perfino la favorita Fiorella Mannoia a cui non è restato che assistere in silenzio alla sconfitta.

“Occidentali’s Karma” è il testo musicale su cui in pochi avrebbero scommesso. Definita dai più e con svilimento come “la canzone della scimmia”, il brano, in realtà, lungi dall’essere superficiale e banale. Quasi nessuno ha compreso il significato del titolo nè le parole contenute nel pezzo e nemmeno il balletto densamente significativo accanto ad uno scimpanzé. E persino l’outfit di Gabbani è stato studiato ad arte al fine di conferire valore aggiunto al tutto.

Ma in quanti se ne sono accorti? Di fatto, per la vittoria è bastato che la canzoncina fosse orecchiabile. E questo ha clamorosamente confermato la tesi dello zoologo Desmond Morris, principale e chiaro riferimento del brano: l’uomo è l’unica scimmia che ha perso i peli durante l’evoluzione (appunto “nuda”) ma resta, nel comportamento, un primate che agisce senza riflettere. Occidentali’s Karma è la storia della mercificazione dell’Oriente che conduce ad occidentalizzare, per moda, pratiche di una spiritualità diversa dalla nostra. Ma Occidentali’s Karma è anche una vagonata di sostanza vestita di ironia: vi è il dubbio amletico di Shakespeare con cui il testo comincia, si rintraccia il pensiero di Eraclito con il celeberrimo “panta rei”, la tesi di Marx circa l’oppio dei popoli e perfino la vanitá famosa delle gocce di Chanel di Marilyn Monroe.

E ai più attenti non è sfuggito nemmeno l’accenno a Nietzsche e alla sua storica massima “gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano”. Il brano è insomma insieme di nozioni e saperi nonchè mix di culture variegate. È il racconto dei “soci onorari al gruppo dei selfisti anonimi” che fonde e confonde l’apparire con la l’interioritá del karma. È la dimostrazione che Gabbani ha vinto nonostante l’ignoranza di chi lo ha votato… …d’altronde lui stesso lo canta nei primi versi: “l’intelligenza è démodé”.

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