Otrini impegnati con le ultime gare di fine stagione tra Borgo Egnazia e Marrakech

NOCI – Mare cristallino, clima perfettamente estivo e sole cocente, hanno fatto da cornice alla prima edizione della Borgo Egnazia Half Tri, la gara di triathlon su distanza 70.3, che si è svolta sabato 19 ottobre a Savelletri. Quasi 200 atleti che si sono messi alla prova, dandosi appuntamento alle 9 del mattino a Cala Masciola per affrontare la prima frazione dei 1.900 mt di nuoto, e proseguire poi con i 90 km in bicicletta e i 21 km di corsa. Tra i partenti presenti a firma O3TT: Pascale, Scattarelli, De Pasquale, Trotta, Frizzale, Semeraro, Colucci, D’Onghia, Attolini, Donnaloia, Maggiolini, Simone e Internò.

Vitantonio Pascale
Vitantonio Pascale

Vitantonio Pascale ci descrive la sua gara: la gara di Borgo Egnazia del 17 ottobre è stata la mia seconda esperienza come Ironman Half Distance, perché solitamente faccio sempre sprint e olimpici; quest’anno ho partecipato anche i Campionati Italiani di Iseo. Sotto il profilo tecnico, la Borgo Egnazia Half Tri.  essendo la prima volta come organizzazione e come primo evento, sinceramente, ha avuto degli intoppi, perché gli organizzatori non essendo del posto, non conoscevano i rischi del territorio. Personalmente, come altri, abbiamo sbagliato un pezzo sul percorso bici e ho anche trovato un tir da trasporto in una stradina di campagna che collegava a una strada che ci toccava percorrere prima della salita della panoramica e mi son dovuto fermare più di un minuto. Per quanto riguarda la frazione nuoto – continua Pascale – essendo una gara lunga, nel mio caso ho avuto meno tensione perché sul lungo sapevo che me la potevo giocare fino alla fine, quindi, a differenza di altre volte ho anche nuotato meglio e ho portato i miei ritmi, dopodichè in bici ho cercato di recuperare qualche posizione e ci sono riuscito nonostante abbia sbagliato strada. Nella corsa ho recuperato altre posizioni arrivando alla fine 9° assoluto e 2° di categoria. Tutto sommato è stata una bella esperienza e un successo come risultato, essendo una gara che ho preparato in tre settimane. Adesso, arrivato a fine stagione dovrei recuperare un pochino prima di rientrare in Francia dove continuerò la mia programmazione di allenamenti con un club francese che dispone di una piscina di 50 mt, infrastrutture splendide e piste di atletica e riesco, quindi, ad allenarmi bene e con un bel gruppo. Forse, se va tutto bene, scenderò a Seclì a Lecce per duathlon sprint del 3 novembre.

Trasferta a Marrakech per la coppia Checco Curci e Chiara Torelli, volati in Marocco, invece, per l’Ironman 70.3 di del 27 ottobre.

Checco Curci e Chiara Torelli
Checco Curci e Chiara Torelli

Gara spettacolare! Prima volta in Marocco…prima volta a Marrakech…prima edizione del mezzo Ironman. Ancora incredula ed emozionata, Chiara ci gira il suo audio direttamente dal Marocco. Gara riuscitissima, impegnativa per l’organizzazione e anche per noi atleti per il raggiungimento dei luighi per lasciare la bici e recuperare il pacco gara che era appena fuori Marrakech. Ho addirittura nuotato in un lago che era a 40 km da Marrakech. Organizzazione perfetta, hanno messo in moto una macchina da guerra e una volta arrivati nella zona del nuoto, alle 5 del mattino, la gara è partita in orario, spettacolare! Abbiamo nuotato nel Lago di Lalla Takarkoust sulle montagne dell’Alto Atlante e abbiamo visto il sorgere del sole dietro le montagne che circondavano questo lago. Eravamo più di 2400 partenti, arrivati solo in 1700. Percorso bike, forse tra i più belli che io abbia fin ora fatto in vita mia, tra i villaggi, con gli unici piccoli motivatori che erano i bambini che arrivavano dai villaggetti delle montagne che ci incitavano e magari in cambio volevano che i ciclisti lanciassero loro delle borracce; quindi una festa anche quella. La cosa che mi ha impressionato di più – spiega emozionata Chiara –  il silenzio che c’era durante tutto il percorso bike. Una pace e profumi che arrivavano da tutto intorno; a volte capitava di incrociare uomini su asini, carretti trainati da asini, pastori con le pecore che rischiavano quasi di attraversare il nostro percorso e le guardie presidiavano le uscite sulla strada, quindi eravamo molto protetti. Qualche foratura e qualche incidente di troppo non sono mancati, però, alla fine siamo giunti a Marrakech per iniziare il percorso run, 21 km di corsa sotto il sole con temperatire di 32à-33°…per me molto duro; infatti, ho corso e camminato e alla fine ero sicura che anche con i miei tempi ce l’avrei fatta. Una festa all’arrivo… mi vengono i brividi solo a parlarne, stupendo! Bellissimo! Davvero da consigliare a tutti, perché è magnifico unire il viaggio all’esperienza sportiva.

 

Ufficio Stampa Otrè Triathlon Team

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