NOCI – È stato un inizio settimana da incubo per i pendolari delle Ferrovie Sud-Est, la cui pazienza è al limite e la rabbia incontenibile. Innanzitutto va detto che per ottemperare ai provvedimenti restrittivi emessi dall’U.S.T.I.F. di Bari e dell’A.N.S.F. che richiedono la limitazione della velocità dei treni, l’azienda ha modificato gli orari adottandone dei nuovi in vigore da lunedì 17 ottobre.
Così il tempo di viaggio si dilata, la partenza si anticipa e l’orario di arrivo a destinazione è posticipato di alcuni minuti. Il che sarebbe bastato per suscitare l’ira dei pendolari costretti a viaggiare su “treni-lumaca”, ma la questione è, in realtà, un’altra. Gli orari sono stati modificati senza preavviso: sul sito delle FSE resta il programma di marcia non aggiornato ed è invece affisso nelle varie stazioni un foglio, in alcuni casi scritto a penna, con le novità.
Ad avere la peggio sono stati i lavoratori e gli studenti che lunedì, svegli all’alba, sono stati per primi sorpresi dal cambiamento inaspettato. Ma le disgrazie, asseriva Woody Allen, “sono come i fogli di carta igienica: ne prendi uno, ne vengono dieci”. Infatti i pendolari nocesi che sono saliti sul treno diretto delle 6.40 sarebbero dovuti arrivare a Bari Centro alle 7.49 (fino allo scorso sabato 6.42 – 7.44), ma così non è stato. Giunto a Conversano il convoglio è rimasto bloccato sui binari per più di mezz’ora per problemi al sistema di controllo della linea. Inevitabilmente ciò ha provocato a catena ritardi su tutte le corse successive mentre anche sulla tratta Via Casamassima si sono registrati simili pesanti disagi. Insomma: nessuno lunedì è riuscito ad arrivare a destinazione in orario.
Martedì mattina, stazione di Noci, stessa ora: passeggeri puntuali avendo ormai imparato le nuove tabelle di marcia, treno giunto in orario proveniente da Martina Franca. 6.40, si parte. Poco prima di giungere alla stazione di Conversano, però, tra il verde e qualche abitazione, il veicolo si ferma. Passano i minuti, ne passano 5, poi 10, poi 15. I pendolari preoccupati chiedono spiegazioni ed ottengono una spiacevole risposta: il treno non può procedere perché alla stazione di Conversano ve ne è un altro bloccato e che, occupando il binario, impedisce il transito degli altri. Per i malcapitati nessuna possibilità di scendere per cambiare mezzo o per tornare a casa, sono, fuor di metafora, intrappolati e commentano stanchi “è surreale”. Si ritrovano così tutti al telefono a disdire gli appuntamenti, ad avvisare sul posto di lavoro che si giungerà tardi, ad informare l’amico che non si riuscirà a seguire la lezione della prima ora. I minuti sono ormai diventati un’ora. Nel frattempo il treno che da Noci alle 7.11 ha il compito di trasportare i tanti studenti a scuola parte ma è, poco dopo, giocoforza, anch’esso bloccato con i passeggeri all’interno. Passeggeri imbufaliti, che vedono la situazione risolversi solo molto dopo: e così, la tratta Noci – Bari, è stata “percorsa” in due ore e mezza.
Ai problemi di circolazione sulla linea i viaggiatori erano abituati, ma adesso la misura è colma. Sembrano barche di Caronte verso gli inferi più che semplici mezzi di trasporto. Gli orari di attesa sono estenuanti, i viaggi lunghissimi e le soste improvvise ed eterne stanno divenendo frequenti. La settimana nera ha tutta l’aria di non voler procedere meglio. Per il prossimo venerdì è infatti previsto uno sciopero, in merito al quale la compagnia ha informato, questa volta tempestivamente, i pendolari. Nella nota diramata dall’azienda così si legge: “Per il giorno 21 ottobre 2016 è stato proclamato sciopero nazionale di 24 ore del personale addetto al trasporto pubblico. Pertanto, la circolazione automobilistica e ferroviaria potrà subire ritardi e/o soppressioni al di fuori delle fasce orarie nelle quali sono previsti i servizi minimi essenziali ferroviari ed automobilistici di cui alla Legge n.146/90 e s.m.i. (dalle ore 5.00 alle ore 8.00 e dalle ore 12.30 alle ore 15.30)”.