NOCI – La Guardia di Finanza sta eseguendo in queste ore perquisizioni presso gli uffici delle aziende Fimco e della Maiora Group entrambe riconducibili alla famiglia Fusillo e presso la sede della direzione generale della Banca Popolare di Bari.
La procura della Repubblica, tra le altre, indaga su presunte irregolarità commesse dall’imprenditore Giacomo Fusillo dopo l’ammissione delle due società al concordato preventivo nonché sui prestiti concessi, a seguito delle ingenti linee di credito elargite negli anni, dalla Banca Popolare alle aziende della famiglia fusillo per un valore complessivo di 140 milioni di euro.
La Banca Popolare di Bari era già finita nell’occhio del ciclone nei mesi di fine 2016 per l’eccesso di correntezza e perché a rischio “crack bancario” che travolgeva i risparmi di circa 69.000 risparmiatori, tra questi anche nocesi.
Gli imprenditori – Emanule, Vito, Giovanni e Giacomo Fusillo (i primi tre soci ed amministratori di Fimco S.p.a e Maiora Group S.p.a di Noci) e Giacomo, figlio di Vito detto Vitino, amministratore delegato delle due società; avrebbero sottratto, prevalentemente negli ultimi due anni, i complessi aziendali e partecipazioni societarie tra cui due rami d’azienda costituiti da uno stabilimento balneare in località Losciale a Monopoli e l’Hotel Cala Ponte di Polignano in favore della società correlata Soiget S.r.l. L’intero capitale di quest’ultima sarebbe poi stato ceduto in favore di un fondo estero con sede a Gibilterra.
I reati ipotizzati ai quattro imprenditori sono la bancarotta fraudolenta a cui si aggiungerebbe l’autoriciclaggio per Giacomo Fusillo in quanto questi detiene l’intero capitale della “Sesto Elemento Srl” società unipersonale che sembrerebbe essere stata utilizzata per “ostacolare l’identificazione – si legge nell’imputazione – della provenienza delittuosa” attraverso il trasferimento alla stessa del 100% del capitale Sogeit Srl, quest’ultima a sua volta utilizzata per la distrazione dei beni della Fimco Spa.
Una complessa operazione di distrazione di beni dal notevole valore economico a cui stanno lavorando gli organi inquirenti e la Procura della Repubblica di Bari che potrebbe celare un presunto meccanismo fraudolento tra la principale creditrice Banca Popolare di Bari e le aziende degli imprenditori Fusillo di Noci.