Processare o non processare Salvini?

NOCI – In riferimento al divieto di sbarco per i migranti dalla nave Diciotti l’Italia si divide tra chi è favorevole al giudizio della magistratura e chi è contrario. Questo editoriale potrebbe tranquillamente fermarsi alle poche righe seguenti. Diciamo subito che è da inconsapevoli ignorantelli farne un tifo da stadio, perché viviamo in uno stato di diritto e nessuno, ma proprio nessuno, è al di sopra della legge. Sarà anche stato un atto politico, ma esistono i tribunali per dire se la legge è stata vietata.

Enzo Bartalotta
Enzo Bartalotta

Certo, possiamo discutere se il divieto di sbarco risponda ad un interesse dello Stato o interesse pubblico inerente alla funzione di governo, oppure se Salvini abbia agito fuori dal suo ruolo agendo in maniera discrezionale. Opinioni, sono solo nostre opinione, il punto fermo è che oggi al governo c’è Salvini, ieri Renzi, domani potrebbe esserci Cetto la Qualunque, ma per dire di vivere in uno Stato di Diritto occorre sottoporsi al giudizio della magistratura. Abbiamo in Italia la Costituzione che è il nostro faro, capiamo quale articolo ha suggerito a Salvini di impedire lo sbarco.

Il M5S in questa situazione si gioca la sua credibilità. I paladini della legalità hanno solo una possibilità, votare a favore dell’autorizzazione a procedere, che non significa condanna sicura, significa affermare che sarà l’istituzione designata a decidere. È una cosa elementare! È in quella sede che Salvini farà valere le sue ragioni. Fino a qualche giorno fa mostrava i muscoli dicendo che si sarebbe fatto giudicare, adesso fa marcia indietro. Di politici che fanno giravolte come le sue ne abbiamo conosciuti e francamente stavolta ci aspettavamo qualcosa di diverso. Invece sembra di rivedere il ritornello e la tattica del vittimismo berlusconiano. Sapranno i 5Stelle resistere o si renderanno complici, riportandoci indietro negli anni?

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