NOCI – I casi di persone affette da Alzheimer sono in aumento. In Italia si stimano 520.000 malati, di cui 500 solo a Noci, e visto il forte interesse e l’attualità di questa tematica, si è finalmente svolto lo scorso lunedì 25 gennaio, dopo essere stato rimandato a causa della neve, l’incontro informativo con i volontari dell’Associazione Alzheimer Putignano, presso la sede UTEN di Noci in via De Pretis n.53, al fine di presentare alla cittadinanza il progetto S.A.R.A, Servizio di Assistenza e Rete per l’Alzheimer. L’evento è stato introdotto dalla dottoressa Paola Cosmo, che ha presentato l’associazione sostenitrice del progetto e le collaboratrici Alessandra Petronilli e Manuela Benedetto. La dottoressa nocese Alessandra Petronilli, counselor professionale, ha spiegato che il progetto, finanziato dal Piano di Zona, consiste in una rete tra famiglie e associazioni che contribuisce all’assistenza di soggetti affetti da Alzheimer o altri tipi di demenza ed incrementa la formazione di legami tra operatori, famiglie e pazienti. Inoltre, ha evidenziato la mancanza sul nostro territorio di centri specifici per ospitare soggetti affetti da queste patologie ed ha elencato gli obiettivi che il progetto si prefigge di perseguire, come offrire forme di assistenza migliorando la vita quotidiana dei pazienti senza stravolgerla, sensibilizzare i giovani e le comunità al problema delle demenze, creare situazioni di confronto e sostegno per i familiari, offrire loro sostegno per non lasciarli soli ed assicurare assistenza domiciliare.
A seguire, la psicologa e psicoterapeuta Manuela Benedetto, invece, si è soffermata sulla definizione della malattia in questione, evidenziando le tre fasi attraverso le quali si manifesta: la fase precoce, caratterizzata da apatia ed incapacità di organizzazione; la fase di stato, in cui il paziente è disorientato, incapace di apprendere nuove informazioni e abilità, necessita di assistenza e può manifestare disturbi psicologici o di comportamento che accelerano il progredire della malattia; e la fase terminale, durante la quale il malato è allettato e non riconosce più neanche i familiari più stretti. Infine, ha segnalato i dieci segni premonitori dell’Alzheimer, ossia la perdita di memoria, la difficoltà nel svolgere le attività quotidiane, problemi nel linguaggio, il disorientamento spazio-temporale, la diminuzione della capacità di giudizio, la difficoltà nel pensiero astratto, la perdita della capacità di trovare gli oggetti e di ripercorrere i propri passi, i frequenti cambiamenti di umore e comportamento, le alterazioni della personalità e la mancanza di iniziativa.
A conclusione della serata, è stato ricordato l’appuntamento del 5 febbraio, giorno in cui partirà il corso di formazione su questa tematica presso il Chiostro delle Clarisse al quale, chi vuole partecipare può prenotarsi presso lo sportello di informazione situato negli uffici dei Servizi Sociali al 2° piano del Municipio in via Sansonetti, aperto il mercoledì mattina dalle ore 10 alle 12, e sono state proiettate alcune scene del film del 2010 “Una sconfinata giovinezza”, in cui il protagonista, affetto dalla malattia di Alzheimer, ne manifesta i sintomi e la moglie cerca in tutti i modi di aiutarlo e stargli vicino senza che la sua vita cambi radicalmente.