GIOIA DEL COLLE – Sembra ormai definito l’iter del riconoscimento della DOP Mozzarella di Gioia del Colle nata da una iniziativa che ha avuto origine sin dal 2011 ad opera del GAL dei Trulli e di Barsento e del suo Presidente Stefano Genco.
Il Presidente dell’Associazione Temporanea di Scopo Pietro LATERZA che di intesa con il Presidente del GAL ha richiesto il riconoscimento della denominazione di origine protetta per la Mozzarella di Gioia del Colle, esprime viva soddisfazione per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea di oggi 21 ottobre della domanda di registrazione della DOP, che diverrà definitiva se entro 90 giorni non perverranno opposizioni alla registrazione stessa da parte di autorità dei Paesi UE, esclusa l’Italia, o di operatori di Paesi extra UE.
L’ATS che ha sede presso l’Associazione Regionale Allevatori della Puglia a Putignano, riferisce Laterza, è nata appunto per supportare la richiesta di riconoscimento al Ministero delle Politiche Agricole e si è arricchita strada facendo della presenza sia degli allevatori che dei maggiori caseifici dell’area di competenza della DOP (che raggruppa 16 Comuni della provincia di Bari, 6 della provincia di Taranto e una porzione di territorio del Comune di Matera) che, insieme, dovranno ora dare vita al Consorzio di Tutela e Valorizzazione della DOP al quale spetterà il compito del “governo” della denominazione, sia dal punto di vista produttivo che della promozione commerciale.
Colgo l’occasione pe ringraziare il Consigliere del GAL Giuseppe Genco ed i tecnici dell’ Associazione Regionale Allevatori che, insieme al prezioso contributo del prof. Michele Faccia dell’Università di Bari, hanno redatto un disciplinare di produzione che, per la sua unicità, ha consentito di raggiungere questo agognato risultato rispetto al quale ci auguriamo non ci saranno opposizioni in ambito Europeo, avendo di fatto già superato le opposizioni pervenute dall’interno del nostro Paese, come noto, ad opera soprattutto dei nostri colleghi produttori della mozzarella di bufala campana.
Questo di oggi, conclude Laterza, è quindi un risultato importante ma certamente un nuovo punto di partenza per iniziare a dare contenuti operativi a questa denominazione che può davvero costituire un volano di sviluppo del nostro territorio, rappresentando il giusto suggello di una vocazione che da quasi un secolo ha fatto del settore zootecnico e lattiero caseario della Murgia un elemento di distintività e di valorizzazione della intera Puglia.