NOCI – Tutto il territorio su cui si estende il comune di Noci, come quello della maggior parte della regione, presenta alcune caratteristiche morfologiche che hanno permesso la formazione, nel corso degli anni, di numerose cavità e grotte. Attualmente nel nostro comune sono presenti 18 cavità carsiche più o meno grandi e profonde, e di alcune di esse ne avevamo già parlato in un precedente articolo. Oggi vogliamo porre l’attenzione su un’altra cavità presente nel nostro territorio, attraverso l’evento Puliamo il Buio promosso da 11 anni da Legambiente.
Puliamo il Buio è un’iniziativa nata nell’ambito Puliamo il Mondo, già promossa nel nostro comune nel mese di settembre. L’iniziativa si pone l’obiettivo di individuare gli ipogei più a rischio ambientale e, attraverso un’operazione di bonifica, riportarli alle origini. A salvaguardare le nostre cavità ci pensa il GASP!, Gruppo Archeologico e Speleologico Pugliese della sezione CAI (Club Alpino Italiano) “D. Boscia” di Gioia del Colle, in collaborazione con i volontari del circolo Legambiente “Verde Città” di Putignano, capofila progetto “Green City”, nella loro prima esperienza di pulizia di un ipogeo.
L’evento ha visto, nei giorni di sabato 15 e domenica 16, il risanamento e messa in sicurezza della Grave Civitella, a 5 chilometri dal centro abitato, sulla strada provinciale per Martina Franca. La cavità, sita nell’omonima masseria, è stata esplorata, secondo alcuni racconti, nel 1965 dove pare che due speleologi siano scesi e abbiano percorso 200 metri senza riuscire a proseguire oltre, data la grande quantità di anidride carbonica dovuta alla presenza di carcasse di animali.
«La scelta della grave Civitella è stata fatta perché da una nostra perlustrazione territoriale su Noci ci è sembrata quella più inquinata e mai esplorata» ci comunica Orazio Sansonetti, referente dell’associazione GASP!. «In due giorni di attività continuata abbiamo tirato fuori ben 1500 chili di materiale, riempiendo circa 50 sacchi». La cavità ha dato alla luce rifiuti di ogni genere, da carcasse di animali sfusi ed imbustati, ad un quantitativo smisurato di bottiglie e boccette di vetro (farmaci di animali), sacchi di fertilizzanti, una canna di fucile senza corpo macchina, ferraglia varia, biciclette, indumenti ed un’enorme quantità di scarpe. Nel corso degli anni, la grotta è stata la sede di un vero e proprio outlet che ha formato un accumulo alto tre metri.
«È andato tutto secondo le nostre aspettative – continua Sansonetti – Abbiamo completamente liberato l’ingresso da rifiuti per proseguire adesso nell’esplorazione che non è mai stata fatta in maniera approfondita». Il tutto è stato sigillato con grossi massi che verranno spostati per proseguire le ricerche dal punto in cui i precedenti speleologi si erano fermati. «Tutto è stato fatto in piena sicurezza. Infatti il nostro gruppo è attrezzato per affrontare qualsiasi grotta o luogo confinato. In questa cavità carsica ci siamo avvalsi di autorespiratori dotati di ossigeno puro e rilevatori di presenza di Co2».
Lo scopo del gruppo è quello di conoscere, tutelare e preservare gli ambienti carsici ed ipogei. «Con questa operazione di bonifica si potrà di nuovo far “respirare la grotta”». L’instancabile associazione è sempre alla ricerca di nuove cavità da tutelare, dalla semplice grotta agli innumerevoli inghiottitoi. Il gruppo ringrazia per la collaborazione tutti coloro che hanno fornito supporto: l’amministrazione comunale di Noci, i soci GASP!, Legambiente Putignano, Protezione Civile e il B&B Civitella.