NOCI – Parte oggi la chiusura dei Punti di Primo Intervento delle Asl pugliesi. La fase operativa del contestatissimo riordino ospedaliero regionale che in burocratese si legge DM70, si apre oggi con la chiusura dei 17 Punti di Primo Intervento dislocati nella provincia di Bari.
Oltre a Noci chiudono Alberobello, Bitonto, Casamassima, Gioia del Colle, Giovinazzo, Grumo Appula, Locorotondo, Mola di Bari, Polignano a Mare, Rutigliano, Ruvo, Santeramo, Terlizzi e Triggiano. Tre sono nella BAT (Canosa, Minervino e Spinazzola), cinque a Brindisi (Cisternino, Ceglie Messapica, Fasano, Mesagne, San Pietro Vernotico), cinque a Foggia (Monte Sant’Angelo, Torremaggiore, San Marco in Lamis, Vico e Vieste) e tre a Lecce (Campi Salentina, Nardò, Poggiardo) per un totale di 39 punti di primo intervento dislocati su tutto il territorio pugliese.
«I tempi varieranno da un’Asl all’altra – avrebbe dichiarato il direttore del dipartimento della salute della regione Giancarlo Ruscitti durante un’audizione alla Terza Commissione del Consiglio Regionale – quel che è certo è che i medici presenti in quei punti potranno gestire oltre che i codici bianchi e verdi anche i codici rossi».
Vi è da dire che i punti di primo intervento sono strutture nate all’interno degli ospedali dismessi nella prima fase del piano di riordino ospedaliero regionale al cui interno sono presenti medici ed infermieri. A queste si sostituiranno le postazioni del 118 con ambulanze e auto medicalizzate. In taluni casi e per le città turistiche come Polignano a Mare, Alberobello, Vieste, Monte Sant’Angelo e Trani, oltre ad un’ambulanza vi saranno due auto mediche (e non una) e comunque il personale medico ed infermieristico sarà assicurato. La Regione starebbe lavorando ad una riorganizzazione delle cinque centrali operative provinciali del 118 per far fronte ai diversi spostamenti che si potrebbero venire a creare tra i mezzi chiamati per le operazioni di soccorso.