NOCI (Bari) – Il 12 Marzo prendeva avvio il progetto di “Tavoli per la sussidiarietà circolare”, in collaborazione con Vitacom srl, che si poneva l’obiettivo di far incontrare gli attori sociali Nocesi per metterli a confronto, farli dibattere su temi di vita cittadina e trovare soluzioni di interesse collettivo. D’altra parte questo fa Vitacom, è una società di consulenza che opera nel settore dei servizi alle persone, alle imprese, alle pubbliche amministrazioni e alle organizzazioni non profit.
Tuttavia, come emerso nell’ultimo consiglio comunale, la stessa maggioranza si è detta insoddisfatta del risultato finale. Le motivazioni addotte sono varie, contemplando anche la scarsa partecipazione alle proposte. C’è da dire che nel frattempo l’avvicendamento tra Clementina Fusillo e Lorita Tinelli ha generato un cambio di “maternità” dell’iniziativa, che evidentemente a qualche livello ne ha sofferto.
Vorremmo invece guardare la vicenda da un’altra prospettiva. Se analizziamo quello che ha fatto Vitacom è esattamente quello che una società del genere poteva fare, organizzare una evento e mettere a sistema gli attori partecipanti, dando forma al sistema di interazioni che si sono create coi tavoli. Insomma, dopo averli coinvolti si è detto chi fa cosa rispetto a quanto gli stessi partecipanti hanno generato come contenuti. Per questa attività 2.700€ sarebbe un giusto compenso, per Vitacom.
E per l’amministrazione? Bypassiamo l’isteria, prima li hanno osannati e poi attaccati ferocemente. Va detto che non avevamo bisogno di Vitacom, perché l’acume degli stessi output dell’evento potevano emergere da un brainstorming tra amministratori. Perché Noci ha cittadini e competenze di alto profilo che potevano svolgere e moderare gratuitamente un compito del genere. Perché i programmi delle due coalizioni dovrebbero avere già delle soluzioni per Noci. O più semplicemente perché certe tematiche non possono essere affrontate alla stregua di una kermesse, ma servono competenze verticali, professionisti che impiegano i loro skills in maniera strutturata e approfondita. Pensiamo alla redazione del PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) o alla valorizzazione del centro storico. Sono temi che richiedono competenze vere e trasversali, visione, strategia, la raccolta di molti dati, un tempo per le analisi e la verifica di fattibilità. È improbabile far emergere validi output con una certa facilità. Queste competenze valgono ben più del compenso a Vitacom.
Farebbe bene l’amministrazione, se ne ha credibilità, a coinvolgere i professionisti del territorio che vogliano contribuire gratuitamente allo sviluppo e crescita del territorio. Viceversa ad indire un bando serio e pagare queste competenze per quello che realmente valgono, quindi ben più dei 2.700€ concordati con Vitacom per fare quello che è nella loro Mission.
Ci piacerebbe da ora vedere questa amministrazione impegnata nelle soluzioni per il rilancio dell’economia locale. Questa sarebbe una buona notizia.