NOCI – Sul finire della scorsa settimana attrverso una nota diramta a mezzo social ed inviata a tutte le testate giornlistiche locali l’avvocato Michele Rapanà ha comunicato la decisione di dimettersi da tutti gli incarichi di FdI-An. Primo segretario cittadino locale, poi responsabile del dipartimento rapporti con le professioni. Lo abbiamo incontrato per farci spiegare dalla sua viva voce le motivazioni della sua scelta di allontanarsi dal partito.
Quali sono i temi in cui è in disaccordo che ne hanno caratterizzato una “crisi ideologica”?
“Semplicemente credo che i temi cari alla destra italiana in generale, debbano essere affrontati in chiave più innovativa, insomma al passo coi tempi“.
Quali sono i principi messi in discussione che non rivede più nel partito?
“Alcuni principi che hanno stimolato la fondazione di Fratelli d’Italia stentano ad essere messi in pratica, certamente non per colpa di qualcuno, ma perché evidentemente le dinamiche politiche sono diverse da quelle della vita reale. Come detto, a mio modo di vedere la destra italiana deve qualificarsi ed innovarsi, guidata da principi, quali il merito, la competenza, il rinnovamento“.
Lei parla di una situazione emblematica a Bari. A cosa si riferisce?
“Sicuramente viviamo un momento politico difficile, ma questo non può essere un alibi. La situazione di Bari è emblematica, perché non si riesce ancora a comporre una coalizione di centro destra che esprima un candidato Sindaco nuovo e con una personalità in grado di competere con il candidato di centro sinistra o con altri emergenti. Per tali ragioni, avevo già messo in discussione l’ipotesi iniziale di una mia candidatura come Consigliere Comunale, pur lasciando aperta la possibilità di affrontare in prima persona altre competizioni elettorali con Fratelli d’Italia. Ipotesi purtroppo vanificate dopo aver analizzato alcune scelte anche nazionali del partito“.
In merito al suo ruolo di coordinatore del dipartimento rapporti con le professioni di Fratelli d’Italia – Puglia lei scrive: “il suo progetto iniziale non appare più conciliabile con la nuova organizzazione”. Che significa?
“Innanzitutto intendo ribadire con orgoglio l’operato di tutta la squadra che ho avuto l’onore di coordinare fino ad oggi in Puglia e che non è mai stato in discussione. Una squadra di professionisti qualificati che ha prodotto lasciando visibile traccia del suo passaggio, a cui comunque auguro di continuare a ben operare con il Coordinatore che mi seguirà. Ho sempre reputato che il dipartimento rapporti con le professioni (oggi “dipartimento professioni”) avesse una duplica funzione: 1. Quella di tutelare gli interessi dei professionisti, considerati valore aggiunto per l’economia italiana 2. Quella di essere serbatoio “scientifico” di produzione tecnica nei vari ambiti di specializzazioni.
Secondo la mia ottica politica, avrei assegnato al medesimo dipartimento un ruolo più centrale nella nuova organizzazione. Il dipartimento rapporti con le professioni ha visto la sua maggiore attività in Puglia, grazie anche alla presenza sul territorio del suo primo Presidente Nazionale On.le Marello Gemmato (oggi responsabile dell’esecutivo nazionale per i rapporti con il Mezzogiorno) ed ha affrontato svariati temi (giustizia – sanità – economia – infrastrutture), stessi temi che non andrebbero attribuiti ad altri dipartimenti, ma questa è una mia opinione o “deformazione professionale”. La politica in Italia credo necessiti del contributo di professionisti, che possano occuparsi, ognuno nei propri ambiti di competenza, della risoluzione tecnica alle tante questioni ancora irrisolte“.
Alle passate amministrative lei ha supportato la candidatura di Piero Liuzzi, ma qualche giorno fa in Piazza Garibaldi è apparso un tazebao a firma congiunta FDI-Lega. Come lo spiega?
“Rispetto a questa domanda, preliminarmente reputo doveroso fornire alcuni chiarimenti sulla mia esperienze politica a Noci: un circolo virtuoso che ho avuto l’onore di fondare insieme a diversi amici, rispetto al quale con orgoglio ricordo l’incarico di primo segretario. Anche in questo contesto sono stati commessi errori, per alcuni dei quali mi sono assunto le mie responsabilità, soprattutto per non essere riuscito a trattenere meritevoli fondatori e simpatizzanti, assecondando la necessità di puntare sulla “destra nocese”. Ho, però, cercato di inculcare l’idea che “non bisogna essere legati al proprio ruolo o poltrona”, di contro puntando sulla rinnovazione e turnazione. Ipotesi anche questa arenatasi di fronte a logiche personalistiche, che non ho mai condiviso. Le ultime amministrative sono il frutto di tali errori, posto che, se si cumulano i voti di autorevoli candidati migrati verso liste civiche e di persone che hanno deciso di non partecipare alla competizione elettorale, Fratelli d’Italia a Noci sarebbe stato forse il primo partito.
Fatta questa doverosa premessa, ribadisco che non mi compete la responsabilità politica del Circolo di Noci di Fratelli d’Italia del quale non sono più segretario da tempo. Sotto altro profilo, però, è noto che io abbia sempre consigliato un tavolo di centro destra che riunisse innanzitutto i partiti (FDI – FI – Noi con L’Italia – Lega), allargando la coalizione a liste civiche ideologicamente vicine. Questo a Noci non è accaduto purtroppo.
Oggi, invece, assistiamo a comunicati congiunti FDI – LEGA che sarebbero naturali date le affinità ideologiche, ma a Noci avrebbero potuto farlo prima (in occasione delle amministrative per esempio) e forse i risultati sarebbero stati differenti. Credo che Fratelli d’Italia Noci avrebbe fatto bene a recuperare prima gli autorevoli componenti (alcuni dei quali fondatori) allontanatisi dal Circolo e poi si sarebbe dovuta dedicare ad alleanze“.
Con il probabile passaggio di Fitto a FDI cosa farà Liuzzi a Noci? E come reagirà il partito secondo lei?
“Davvero non so rispondere a questi quesiti, perché non ho avuto modo di confrontarmi su questa ipotesi con il Dott. Piero Liuzzi, né tanto meno riesco a decifrare quali possano essere le intenzioni del Circolo di Noci di Fratelli d’Italia rispetto alla questione. Dovreste rivolgere a loro questa domanda ed io sarò curioso di leggere la risposta“.