Riaperta la chiesa di Lamadacqua, Mons Favale: “da chiesa di pietra a chiesa di vita”

NOCI – Ha riaperto i battenti giovedì pomeriggio la chiesa situata in contrada Lamadacqua. Con la cerimonia di intitolazione e consacrazione, la chiesa è dedicata a Maria Ss dell’Assunta ed ora può tornare ad accogliere i fedeli.

LA CERIMONIA – In occasione della cerimonia di riapertura fondamentali risultano le parole del vescovo Giuseppe Favale: «da chiesa di pietra a chiesa di vita. Oggi festeggiamo non solo la costruzione fisica di una chiesa, ma un luogo in cui tutti i fedeli possono vivere la Chiesa». E durante la benedizione: «Ora o padre avvolgi nella santità questa chiesa e questo altare perché sia simbolo del nostro cammino di fede». Mentre durante l’omelia il vescovo della diocesi di Conversano-Monopoli invita i fedeli ad avere cura dei luoghi di culto: «amiamo le nostre chiese tenendoci al decoro e alla bellezza. Curiamo questi luoghi per sentire la presenza della santità e con cui possiamo testimoniare la santità nella storia». Alla cerimonia hanno preso parte anche i parroci di tutte le parrocchie nocesi. L’arciprete don Stefano Mazzarisi ha invitato i fedeli della zona a rivolgersi al diacono Pinuccio, «che sarà presenza costante in questo luogo», invitandoli a partecipare ai prossimi appuntamenti religiosi che si terranno il 2 novembre, l’8 e il 25 dicembre alle 10.30 alla chiesa Maria Ss dell’Assunta «per iniziare a vivere la chiesa e poi decideremo come proseguire il nostro cammino insieme». Anche il sindaco Domenico Nisi ha voluto dare il suo contributo con un intervento incentrato sulla periferia che diventa centro. «Lamadacqua anche se è posta a 13km dalla città – dice il primo cittadino – ritorna ad essere al centro della comunità». Unanime i ringraziamenti, oltre dell’equipe di esperti professionisti che si sono occupati dei lavori di ristrutturazione, a don Peppino Cito e a don Pasquale Tinelli che ha sorretto la chiesa per tanti anni.

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I LAVORI – A fine cerimonia si è passati alla descrizione dei lavori di ripristino del manufatto ecclesiale. La chiesa, internamente, ha una forma ovoidale, nella sua sezione più ampia è larga poco più di 10 metri. Longitudinalmente, dalla porta all’altare è lunga circa 13 metri, 16 metri circa se si considera anche la curvatura dell’abside. Occupa una superficie che non raggiunge i 200mq se si considera anche la piccola cappella laterale nella quale è allocata l’effige della Madonna di Lourdes. Il suo campanile, alla guglia più alta, supera i 15m esclusa la croce che lo corona. Vi è solo un altare, quello maggiore. I lavori sono stati condotti dall’impresa L’Edilciccone srl di Locorotondo su Progetto architettonico, Direzione Lavori e Coordinamento generale degli architetti Piernicola C. Intini e Pietro Intini. Il Coordinamento della Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione è stato affidato all’ing. Pietro D’Onghia mentre il responsabile del Procedimento per la Diocesi di Conversano-Monopoli è stato l’ing. Giovanni Pinto. L’opera è stata cofinanziata con i fondi dell’8×1000 della Conferenza Episcopale Italiana.

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