NOCI – Amore. È la parola che meglio può descrivere la condotta con cui il giovane Francesco Laera ha dato avvio al suo progetto ricettivo ridisegnando il significato di enogastronomia. La sua passione per la cucina e l’amore per la sua fidanzata lo hanno indotto ad avviare il ristorante sito in via Giulio Pastore, 2.
Fè infatti è il diminutivo del nome della sua fidanzata Eufemia, e l’attività racchiude in sé tutti gli elementi intrinsechi delle nuove generazioni che intendono portare avanti un mestiere nobile qual è quello del cuoco. Ricerca, innovazione, buongusto fanno dell’attività aperta dal 32enne nocese appena un anno e mezzo fa, le basi di una cucina sofisticata ma di qualità, e della struttura un ambiente accogliente e riservato.
Le salette curate in ogni minimo dettaglio allestite all’interno di un complesso di antichi trulli rimesso a nuovo, per un massimo di 20 coperti, donano un fascino ineguagliabile e non paragonabile con altri contesti. Lo stile sobrio e ricercato rimanda ad un’atmosfera intima dove poter mangiare al riparo da occhi indiscreti.
«Moderna, travolgente, unica», così l’executive chef Francesco Laera descrive la sua cucina. Elementi semplici ma ricercati, combinazione di prodotti autoctoni e di mare centellinati, calibrati quasi al millimetro per rendere dei piatti unici, belli da vedere ma soprattutto da gustare. Così è possibile assaporare “cavatelli ai ceci neri, gamberi, ostrica e limone”, oppure “il nero e il mare” (che più che un piatto sembra un quadro), o ancora il tiramisù e il “fritto di paranza senza paranza”. Laera riscopre i sapori degli elementi primordiali e li combina in modo da esaltarne le peculiarità organolettiche. Una cucina di qualità per palati esigenti e dai gusti raffinati. Completa la gamma di specificità la carta dei vini, composta per il 70% da vini pugliesi e il restante 30 da vini nazionali ed internazionali, custoditi in una cantina naturale sotto la cupola di un trullo. Olio esclusivamente pugliese.
«Vorrei cercare di elevare lo spirito della cucina e la cultura culinaria», ci confida lo chef. Non a caso il ristorante è stato riconosciuto “Eccellenza Italiana 2016”, ripagando di molti sforzi compiuti durante il primo anno di attività.