La tematica della gestione dei rifiuti è centrale nella vita di ogni cittadino. Infatti tutti quotidianamente produciamo rifiuti e, al termine di ogni giornata, siamo chiamati a conferirli per legge negli appositi contenitori. Questa è la normalità, ma evidentemente non da tutti condivisa.
Già da diverse settimane è stata notata la presenza di un water rotto e sporco, abbandonato nei pressi dell’Istituto Professionale Statale “Agherbino”. Questo è un classico esempio di mancata educazione ambientale che dovrebbe indurci a riflettere sul perché di questi atti. Sarà un semplice scherzo? Un atto di vandalismo? Oppure dobbiamo interpretarlo come un segno, un messaggio inviato alla cittadinanza per invogliarla ad affrontare il ricorrente problema del degrado urbano? Il dubbio rimane, ma è intollerabile lasciare lì quel rifiuto per settimane, alla vista di tutti, specialmente dei bambini.
Esistono appositi centri di smistamento rifiuti, quindi perché non utilizzarli? Sembra che tutti siano bravi a giudicare, come è successo qualche anno fa a Napoli, il cui problema dei rifiuti era sulla bocca di tutti, ma forse non a tutti è chiaro che la prima causa del degrado urbano sono i cittadini non rispettosi della res publica, cosa del popolo, come la definivano i romani; “e il popolo non è un qualsiasi aggregato di gente, ma un insieme di persone associatosi intorno alla condivisione del diritto e per la tutela del proprio interesse” così ci spiega Cicerone. Tutto ciò che è pubblico dunque ci appartiene e se non rispettiamo l’ambiente che ci circonda per prima cosa andiamo contro il nostro interesse.