NOCI – Lo scorso 27 dicembre il Chiostro delle Clarisse ha fatto da cornice ad un incontro unico e carico di emozione, dove il connubio tra poesia e musica ha dato vita ad uno spettacolo che ha catturato l’attenzione e i cuori di tutti i presenti.
Si tratta dell’evento di presentazione della seconda edizione del libro “Canzune Quadrigl’e Brinnese”, scritto nel 1952 da Vittorio Tinelli, padre della lingua e delle tradizioni nocesi, che l’associazione fondata in suo onore Vittorio Tinelli: parole e cose nuove, ha voluto ricordare con una nuova pubblicazione di questo suo lavoro arricchita da ricordi e riflessioni degli ex-alunni di Vittorio Tinelli e di coloro che l’hanno conosciuto, di considerazioni critica letteraria e di valorizzazione dei principi di alta politicità, oltre a giochi di parole che nascondono nude verità.
Nel corso della serata hanno preso parte il figlio dell’autore Leonardo Tinelli, il sindaco Domenico Nisi e l’assessore agli eventi Natale Conforti, che attraverso la lettura di alcune poesie estratte dal libro, tra cui A timpe perse e Pettèle, hanno ridato voce alle parole del professor Tinelli, perseguendo l’obiettivo di far rinascere e tramandare la cultura dialettale nocese che rappresenta le fondamenta del nostro paese. A recitare altre poesie del ricco volume sono stati anche Maria Laforgia e alcuni volontari del pubblico, coinvolgendo così in prima persona tutti i presenti.
Nel pieno della serata le poesie di Vittorio Tinelli sono state rimate in Jazz grazie alla splendida voce della giovane artista nocese Elena Paparusso, che dopo molti anni è tornata ad esibirsi nel suo paese natale mostrando un nuovo lavoro iniziato poco tempo fa ma destinato sicuramente a fiorire. Realizzando la base musicale con la sua sola voce, la promettente cantante ha cantato tre poesie di Vittorio Tinelli, tratte dal medesimo libro, con caratteristiche completamente differenti tra loro, instaurando così un profondo legame tra musica e poesia.
A conclusione dell’incontro, è avvenuta la consegna del libro a tutti color che hanno contribuito alla sua realizzazione ed anche ai bambini presenti, affinché possano custodirne il contenuto e farne bon uso, ridando vita alle tradizioni che altrimenti andrebbero dimenticate.
Questo gesto, come affermato dal primo cittadino, «dà la possibilità di trasferire qualcosa di concreto, che appartiene a Vittorio e alla sua generazione, a bambini e giovani, le nuove generazioni che potranno portarla avanti».
Per chi volesse riscoprire la tradizione del dialetto nocese e la visione del grande professor Tinelli può acquistare il libro in tutte le librerie.