Rossano Sasso, il candidato del centrodestra: “Il Paese ha bisogno di un Esecutivo forte e politicamente omogeneo”

Rossano Sasso è il candidato del centrodestra nel nostro collegio uninominale alla Camera dei Deputati. È cresciuto ad Altamura, è stato segretario provinciale di Bari dell’Unione Generale del Lavoro (UGL) Scuola. Come sindacalista si è battuto in particolare per la stabilizzazione dei precari e contro i trasferimenti degli insegnanti causati dalla cosiddetta riforma “Buona scuola” del governo Renzi.
Il 24 febbraio 2021 venne nominato Sottosegretario all’Istruzione nel Governo Draghi, carica che tutt’oggi ricopre.
Conosciamolo meglio.

Dopo anni di governi non eletti direttamente dal popolo, le prossime elezioni del 25 settembre ridaranno la parola agli elettori. Che elezioni saranno? Che significato avranno?
La possibilità per i cittadini di esprimersi e di eleggere i propri rappresentanti in Parlamento è l’essenza della democrazia. In questa occasione avranno anche l’opportunità di dare un chiaro mandato di Governo per cinque anni a una coalizione coesa e unita, quella di centrodestra di cui la Lega è forza trainante. Con le complessità che ci saranno da gestire nei prossimi mesi, il Paese ha enorme bisogno che alla guida ci sia un Esecutivo forte e politicamente omogeneo.

Qual è la proposta programmatica della Lega? Perché gli elettori dovrebbero accordare la preferenza?
La Lega è per eccellenza il partito della concretezza e mai come in questa fase così delicata gli italiani hanno necessità di avere risposte legate alle difficoltà quotidiane. Crescita, lavoro, argine all’inflazione, contrasto all’immigrazione clandestina, politiche energetiche chiare e coraggiose, sostegno alle famiglie in difficoltà, un fisco che sia equo e non predatorio: la Lega ha le idee e le persone in grado di portare a casa questi risultati.

Quali sono i timori degli italiani? Quali sono le risposte immediate che si aspettano dalla politica?
L’inflazione che erode stipendi e risparmi, il carrello della spesa sempre più costoso, le bollette impazzite, i venti di guerra che vengono dall’est, gli sbarchi di clandestini che si succedono con frequenze sempre più preoccupanti. Gli italiani stanno già vivendo un netto calo della propria qualità di vita e il futuro mette paura: la politica, quella vera, deve dare risposte rapide ed efficaci. Non c’è alternativa.

Qual è il rapporto tra classe politica e popolo? Quali distanze bisogna colmare?
Lo chiede a un padre di famiglia, insegnante precario per molti anni, abituato a stare nelle piazze e nelle strade ad ascoltare le persone. Chi fa politica nella Lega, a differenza di quanto accade in altre realtà, non rimane chiuso nei palazzi, non frequenta i salotti del potere. Per noi, per me non ci sono distanze da colmare con i cittadini. Semmai solo la voglia, se ci fosse più tempo a disposizione, di moltiplicare le occasioni di incontro e di confronto.

Cosa teme dagli schieramenti politici avversari? Se vince l’avversario cosa succede?
Gli italiani non saranno così autolesionisti da affidare il proprio futuro a uno schieramento disomogeneo e disarticolato come quello delle sinistre, in cui dentro ci sono nostalgici dell’Urss, talebani dell’ambientalismo, ex grillini riciclati, vecchi democristiani che non hanno più nulla da dire. Confido in un’affermazione inequivocabile della Lega e del centrodestra.

Un ultimo messaggio agli elettori?
Quello di andare a votare, comunque la si pensi: l’esercizio del diritto-dovere di voto è uno degli ingredienti imprescindibili per il buon funzionamento delle democrazie.

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