NOCI – Era in atto un vero e proprio saccheggio della strumentazione interna, soprattutto arredo in acciaio e ferro, e fili dell’impianto elettrico contenente rame. I carabinieri della Stazione di Noci, in collaborazione con i militari della Compagnia di Gioia del Colle, hanno fermato il piano di svuotamento adottato da tre pregiudicati triggianesi, beccati in flagranza di reato e tratti in arresto.
Da almeno quattro giorni i tre entravano e uscivano dal Macto, sito in contrada Montedoro, per asportare qualsiasi cosa vi era al suo interno. La struttura destinata a mattatoio comunale, ma in disuso da diversi anni, era diventato per i tre il luogo perfetto per approvvigionarsi di materiale ferroso e oro rosso. Ma l’andirivieni della banda è stato notato dai militari dell’Arma della stazione locale che si sono subito mossi per fermarli. Appurata l’attività predatoria in essere, i carabinieri si sono subito lanciati alla cattura bloccando nell’immediatezza uno dei tre malviventi.
Chiamati i rinforzi si è attuata una sorta di “manovra a tenaglia”. Bloccate tutte le vie di fuga, circondato il perimetro della struttura, i carabinieri si sono messi alla caccia degli altri due complici. L’attività di ricerca ha fruttato il ritrovamento dei due che si erano nascosti sotto un muretto a secco perimetrale forse in attesa che passasse il peggio. Ed invece sono stati arrestati insieme al loro complice. Il tutto è avvenuto tra le 12.30 e le 15 di lunedì.
Dagli accertamenti successivi gli operanti hanno riscontrato che i tre avevano già asportato circa cinque quintali di cavi di rame sottratti dai quadri elettrici della cabina di voltaggio ed avevano già accantonato per futuro trasporto arredi in metallo e ferro contenuti all’interno della struttura. A bordo del mezzo utilizzato per compiere l’azione delittuosa i Carabinieri hanno invece rinvenuto oltre alla refurtiva, arnesi atti allo scasso utilizzati dalla banda per lo smontaggio dei cavi e l’estrazione del rame dagli stessi.
Sono finiti così agli arresti tre pregiudicati triggianesi A.G., 46enne, B.P.P., 40enne e C.N., 27enne, accusati di furto aggravato in concorso. Nel processo per direttissima svoltosi ieri presso il Tribunale di Bari i tre, avvalendosi del patteggiamento, sono stati condannati ciascuno a 6 mesi di reclusione e 200 euro di multa.