Il Ministero dell’Interno ha disposto un’ispezione presso il Comune di Bari, scatenando la veemente reazione del Sindaco Antonio Decaro, definendo l’azione come un “atto di guerra”. Tuttavia, il Ministro ha replicato sottolineando che l’accesso agli atti non implica necessariamente lo scioglimento dell’amministrazione comunale. A soli tre mesi dalle elezioni, il Consiglio Comunale rischia di vedere conclusa anticipatamente la sua legislatura a causa dei sospetti di infiltrazioni mafiose, in base ai risultati delle indagini condotte dalla commissione d’accesso nominata dal Prefetto della città. In caso estremo, la durata della legislatura potrebbe slittare fino a 18 mesi.
Le indagini che hanno portato alla decisione del Ministero dell’Interno di nominare una commissione d’accesso per valutare possibili infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale di Bari fanno riferimento a presunti legami tra mafia, politica e affari. Tutto ebbe inizio nel 2019, quando l’esito delle elezioni comunali del furono vinte dal centrosinistra, sostenitore del Sindaco in carica Antonio Decaro. Le indagini hanno coinvolto anche Amtab, l’azienda municipalizzata per il trasporto urbano di Bari, che è stata sottoposta a un anno di amministrazione giudiziaria.
Il 26 febbraio scorso, le indagini della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Bari hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 134 persone presumibilmente legate ai clan, inclusi domiciliari per una consigliera comunale eletta con il centrodestra e poi passata al centrosinistra), Maria Carmen Lorusso, e suo marito Giacomo Olivieri, attualmente detenuto e ex consigliere regionale. Olivieri è stato accusato di aver stipulato accordi con i clan mafiosi Parisi, Montani e Strisciuglio per favorire l’elezione della moglie attraverso la compravendita di voti. Entrambi i coniugi hanno rifiutato di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari dopo gli arresti, ma si sono detti pronti a fornire spiegazioni una volta esaminati tutti gli atti dell’inchiesta.
A ciò va aggiunto quanto accaduto nel mese di ottobre del 2022, quando un’altra consigliera comunale di Bari eletta con il centrodestra e poi passata nel centrosinistra, Francesca Ferri, è stata arrestata insieme al compagno Filippo Dentamaro e all’ex consigliere regionale Nicola Canonico, imprenditore e presidente del Foggia Calcio. Su di loro cadono le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale per le elezioni di Bari, nonché di scambio elettorale politico-mafioso nel Comune di Valenzano.
Tali eventi sottolineano l’importanza di preservare la legalità e l’integrità nelle istituzioni locali e di contrastare qualsiasi forma di infiltrazione criminale nella politica. In ogni caso, il Procuratore di Bari, dott. Roberto Rossi, esclude qualsiasi coinvolgimento del sindaco Decaro specificando che «quando si parla di condizionamento elettorale si rischia di pensare che tutto sia inquinato. C’è stata una parziale e circoscritta attività di inquinamento del voto all’interno delle comunali su cui l’amministrazione ha saputo rispondere».
( Foto del giornale “Avvenire” )