NOCI – Il Coronavirus sta rivoluzionando la vita di tutti noi, compresi i più piccini. Le scuole sono chiuse, in tutta Italia, da due settimane e non si conosce ancora la data di rientro, che coinciderà con la fine dell’emergenza. Questo ha imposto il ricorso a nuove forme di didattica, sfruttando i potenti mezzi tecnologici oggi a disposizione. Ma come staranno vivendo questa imprevista novità le scuole nocesi? Lo abbiamo chiesto ad Anna Colucci, insegnante di italiano e matematica presso la scuola primaria I Circolo Cappuccini.
Il Coronavirus ha imposto una ristrutturazione della didattica, con un inevitabile rallentamento. La vostra scuola come sta rispondendo all’emergenza?
La mia scuola ha risposto molto bene sin dall’inizio a questa emergenza. Sono state attivate diverse piattaforme di didattica a distanza alcune suggerite dal ministero della pubblica istruzione, altre dalle case editrici dei libri di testo… Insomma tutti i docenti hanno fatto il possibile per attivare una sostanziale relazione con i propri alunni.
Qual è il maggior ostacolo nell’erogazione di questa didattica a distanza?
Nei primissimi giorni le chat, Whatsapp o Messenger, sono state molto utili per far viaggiare compiti ed esercizi. Ma quando ci siamo resi conto della gravità della odierna situazione, allora ogni docente ha scelto la sua applicazione e-learning più confacente. Erogare didattica a distanza non è stato semplice, in quanto ci sono genitori che a casa non hanno la connessione Internet e altri che sono sprovvisti di dispositivi come il pc o il tablet.
Gli alunni come stanno reagendo alla novità? Quali difficoltà stanno emergendo?
Gli alunni lavorano serenamente e si impegnano molto, anche perché le attività somministrate sono più accattivanti e rispondono meglio al loro modus operandi Certamente qualcuno avrebbe voluto stare in casa ad oziare, ma ahimè le vacanze estive sono ancora lontane. Si spera che questo incubo termini al più presto e si ritorni fra i banchi di scuola.
Quali sono i consigli istruttivi che avete propinato agli studenti per affrontare le lunghe giornate in casa?
A tutti è stato consigliato di dedicare il tempo libero alla lettura di un libro, fonte di cultura, esperienze e fantasia. La lettura è sorgente di pensieri, idee, emozioni, un passatempo al quale ricorrere quotidianamente per stimolare la curiosità e l’immaginazione. Un binomio, questo, poco presente nei bambini di oggi che invece di leggere, manipolare, sperimentare e giocare con il corpo preferiscono divertirsi con i videogiochi. Tutto questo ci riporta, indubbiamente, alla cultura della simulazione, una cultura che non ci fa crescere nei rapporti interpersonali, non ci fa scoprire nuovi mondi e, soprattutto, non ci induce alla scoperta della bellezza.