Se a Noci non hai un cane non sei nessuno

NOCI – Un mio carissimo amico nonché animo profondamente osservatore mi dice, rigorosamente in dialetto: “..se a Noci non hai un cane non sei nessuno”. La iniziale ilarità della frase ha lasciato poi spazio alla riflessione.

In effetti passeggiando per la città soprattutto nei week end si può notare come anche a Noci la “passione” per le quattro zampe sia dilagante; passione che si manifesta nel possesso della razza più pregiata, nel collare più “fighetto”, nel pelo meglio trattato e più lucido. Di contro ci imbattiamo in veri e propri branchi di cani che si aggirano per le vie, soprattutto notturne, indisturbati ed alla ricerca , come naturale, di cibo. Per non parlare dello stato della campagna laddove si verificano vere e proprie stragi di animali con conseguente immediata richiesta di risarcimento danni all’Ente pubblico Comune condannato a pagare migliaia di euro ogni anno.

Al cospetto di questa realtà mi sono chiesto: 1) i cittadini hanno sensibilità verso il mondo animale o il possederne uno equivale a possedere qualsiasi altra “cosa”? 2) L’Ente pubblico che tipo di soluzione ha trovato al problema, sempre più incalzante, del randagismo? Alla prima domanda non ho trovato altro che la seguente risposta: Si tratta di puro, semplice e scontato egoismo! Altrimenti si farebbe qualcosa per aiutare quelle associazioni e persone che, a titolo gratuito ed impegnando il proprio tempo e denaro, si interessano e danno risposte al problema. Quanto al secondo quesito pare che eccetto le tipiche “promesse” elettorali e non, da una decina di anni si parla della costruzione di strutture in grado di ospitare gli animali ma non si è mai vista “la prima pietra”: di contro vengono spesi migliaia di euro per risarcimento danni.

In questo quadro non certo idilliaco oltre a fare un plauso bisogna aiutare sia economicamente che con il proprio tempo le associazioni e le persone che hanno sensibilità verso il tema perché richiamare l’Ente pubblico alle proprie responsabilità è opera vana e costituisce una “giustificazione” da parte di noi cittadini che dobbiamo essere consapevoli di svolgere un ruolo attivo e non delegare ad altri.

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