NOCI – Domenica 18 dicembre si è conclusa la “Settimana dei Popoli 2016”, una manifestazione iniziata il 12 dicembre scorso, che ha visto la partecipazione di numerose realtà coinvolte in originali ed innovative attività.
L’iniziativa rientra nel progetto “Sotto lo stesso cielo”, che già dal 2013 l’associazione Arcipelago Meridiano, insieme all’amministrazione comunale e all’Ambito Territoriale di Putignano, si impegna a promuovere, al fine di diffondere al meglio i temi di inclusione sociale, condivisione e solidarietà. Quest’anno però, il programma delle attività proposte è stato notevolmente arricchito, grazie al coinvolgimento ed alla partecipazione di altre associazioni, come l’Associazione Dimensione Famiglia, il Centro di ascolto Caritas e le Caritas parrocchiali, l’Associazione di cooperazione internazionale Kenda in collaborazione con il progetto SPRAR “La nuova dimora”, il Presidio del Libro di Noci e il Liceo delle Scienze Sociali di Noci, rappresentato da alcune studentesse interessate al progetto di alternanza scuola/lavoro.
Il calendario degli appuntamenti organizzati per festeggiare tutti insieme la “Settimana dei popoli” è stato molto ricco, ed ha visto svolgersi l’intenso ed emozionante momento di preghiera ecumenica condivisa con i rappresentanti delle religioni sikh, ortodossa, cattolica e musulmana, con il quale si è aperto l’evento, la presentazione dei libri “Ghetto Italia” e “Io ci sto”, con i quali si è voluto analizzare il fenomeno dello sfruttamento degli immigrati in Italia, la visione del film “Tra la terra e il cielo” e l’allestimento di due mostre incentrate sulla tematica trattata. Per concludere al meglio la manifestazione, nell’ultimo giorno della settimana di festa Piazza Garibaldi ha accolto artisti di strada, che hanno regalato a grandi e piccini divertenti spettacoli con giochi ed esibizioni acrobatiche di ogni tipo, a cui hanno fatto seguito i divertenti e colorati balli tipici della cultura orientale, con i quali si è voluto favorire l’avvicinamento e il confronto con le usanze tipiche di culture diverse dalla nostra.
Ai taccuini di LeggiNoci.it, l’assessore alla cultura e alle politiche sociali Lorita Tinelli ha raccontato gli obiettivi perseguiti e i risultati raggiunti con questa bellissima iniziativa di promozione culturale e sociale.
Quale obiettivo avete perseguito con le attività proposte?
«L’obiettivo principale è quello di modificare la nostra personale percezione dell’altro. Il diverso è ovunque. E’ l’altro da me. E sino a che la diversità verrà vista come pericolosa continueremo a pensare che l’altro viene a toglierci il lavoro o a crearci problemi. Incontrare il nostro prossimo, con un approccio differente e più rispettoso aiuta tutti a costruire al meglio questo mondo. “Chi vuol muovere il mondo prima muova se stesso” recitava Socrate. In fondo è pur vero che siamo tutti un po’ diversi, ma siamo sotto lo stesso cielo, una costante che dovrebbe aiutarci a viverci in maniera più accogliente e capace di condivisione. Un altro obiettivo è quello di rendere più fattiva nella nostra comunità la presenza dei tanti ospiti di diversa nazionalità che la abitano per periodi più o meno lunghi. Non dimentichiamo che anche il nostro paese ha vissuto e vive l’esperienza dell’emigrazione».
Avete avuto un riscontro positivo da parte dei cittadini nocesi?
«I nocesi hanno partecipato in particolar modo al momento interreligioso e alla festa finale. In ogni caso il Chiostro delle Clarisse è sempre stato frequentato da persone direttamente o meno coinvolte nella tematica».
Secondo il suo punto di vista, qual è il bilancio di questa “Settimana dei Popoli”?
«Il mio bilancio, che prescinde dai numeri, è positivo. Di certo non mi aspettavo l’affluenza degli eventi enogastronomici organizzati nel nostro paese, ma aver visto i miei concittadini lavorare insieme ai nostri ospiti, mi ha fatto pensare che, organizzando dei giusti momenti di incontro, tutto è possibile e le inutili barriere dei pregiudizi vengono naturalmente meno. Quindi l’esperienza, dal mio punto di vista è riuscita».
Pensa che l’obiettivo perseguito sia stato raggiunto?
«Io credo che tanta strada ci sia da fare ancora, ma sono molto fiduciosa. Certi pregiudizi non sono facili da estirpare, specie in un momento di crisi quale quello che noi viviamo. Spesso la crisi viene vissuta come un’esperienza che fa paura e che fa perdere prospettive. Per questo ci si attacca al poco che si ha, nel timore che l’altro, il diverso, quello che non lo merita, secondo noi, ne prenda un po’ di quello che ci spetta di diritto. La settimana appena trascorsa, col contributo di tutti coloro che vi hanno partecipato, ha fatto comprendere a chi l’ha percorsa, che vi sono tante affinità nell’esperienza delle immigrazioni dei vari popoli, ma anche tante diversità tra gli stessi, che se condivise, possono rappresentare una importante ricchezza. Mi permetto, per finire, di ringraziare tutti, ma proprio tutti, dai tecnici agli operatori, dai volontari agli utenti, per la passione e l’impegno che hanno profuso per rendere possibile tutto quello che abbiamo visto e vissuto».