Settimana per l’educazione allo sviluppo sostenibile (parte prima)

NOCI – La settimana per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile è una settimana di novembre in cui si concentrano eventi e iniziative legate alla sostenibilità ambientale. Ogni anno la Settimana è dedicata ad un tema in particolare.

Nasce da un’iniziativa delle Nazioni Unite che, nel 2002, indicono il Decennio UNESCO per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (DESS) e affidano all’UNESCO il compito di coordinarlo. L’dea di base è che ogni persona deve poter beneficiare dell’educazione e apprendere i valori, i comportamenti e gli stili di vita necessari per un futuro sostenibile. L’educazione allo sviluppo sostenibile riguarda non solo l’ambiente, ma anche l’economia (consumi, nord e sud del mondo…) e la società (diritti, pace, salute…). Per il 2016, la settimana per l’educazione alla sostenibilità ambientale si terrà dal 21 al 27 novembre. I temi che saranno proposti dalle iniziative sul territorio prendono spunto dall’idea di una nuova economia avanzata oltre 40 anni fa da Kenneth Boulding: la terra come una “navicella spaziale” con risorse da preservare e rigenerare (economia circolare). A questa si ricollega il recente accordo di Parigi per prevenire e fronteggiare il cambiamento climatico.

E’ un’opportunità per  le scuole, le istituzioni, le associazioni, i movimenti, i singoli cittadini impegnati nell’esplorazione di modalità di vita e di produzione sostenibili, per riflettere assieme su quali siano gli strumenti e le azioni educative necessari per costruire una società più equa, rispettosa del Pianeta e delle sue tante diversità, attenta ai cambiamenti globali e al rispetto dei diritti e dei doveri dell’umanità. Risulta sempre più evidente l’insostenibilità dell’odierno modello di sviluppo (i cambiamenti climatici, le emergenze idrogeologiche, le emergenze alimentari e sanitarie, l’inquinamento, sono solo gli aspetti più evidenti degli effetti di questo sviluppo sul Pianeta), dall’altra le crisi economiche e sociali sempre più frequenti, mostrano come il modello abbia ormai raggiunto i suoi limiti anche dal punto di vista di una promessa di felicità basata sull’avere individuale piuttosto che sul ben-essere e sui beni comuni.

La necessità di un cambiamento culturale, di una diversa visione del mondo, come era nelle proposte del Decennio UNESCO, è ancora quindi ancora più urgente, e l’educazione è lo strumento principale attraverso il quale costruire il cambiamento.

Anche l’educazione come l’abbiamo intesa finora deve allora cambiare. I sistemi educativi pubblici nati più di 100 anni fa hanno fatto anch’essi parte integrante di questo sviluppo insostenibile, e dei presupposti e delle visioni che l’hanno creato. L’educazione non è ‘neutrale’ ma ripropone in maniera esplicita o implicita valori e obiettivi della società nella quale si trova immersa: nel momento attuale, valori di competitività, consumismo, iper-semplificazione della complessità, frammentazione dei saperi e delle competenze. L’educazione deve quindi evolvere in parallelo ai cambiamenti che avvengono, ed a quelli che avverranno in una società sempre più sostenibile; una BUONA EDUC-AZIONE è anch’essa, come la sostenibilità, una ‘meta da raggiungere’, che non può essere al presente completamente definita ma che può essere progettata e perseguita. Una BUONA EDUC-AZIONE verso la sostenibilità richiede in primo luogo un cambiamento di visione del mondo e deve mettere esplicitamente al centro i valori, in particolare quelli della CURA e del RISPETTO, per gli altri, per i beni comuni e per il PIANETA.

Una BUONA EDUC-AZIONE, come sottolineano l’UNESCO e l’Unione Europea, deve accompagnare il cittadino lungo tutto l’arco della vita e impegnare tutti i possibili settori educativi: formali, non formali e informali. In un mondo che cambia, non ci sono nozioni da assimilare una volta per tutte ma occorre apprendere a costruire le proprie competenze, a chiarire i propri valori, a modificare i propri atteggiamenti, via via che nuovi problemi sostituiscono quelli che si considerano risolti.

L’educazione sostenibile deve preparare al futuro come ci si prepara per un’esplorazione in un territorio sconosciuto e non come per una visita guidata, e rendere consapevoli dell’importanza di ognuno nella costruzione del proprio futuro. Buone pratiche: soprattutto nell’educazione non formale e informale quali Agende 21, attività di formazione anche d’impresa, vengono proposte attività di ‘visioning’, di riflessione sul futuro e analisi dei passi necessari per costruirlo. L’educazione sostenibile non si costruisce all’interno di un gruppo ristretto, di una classe o di un gruppo d’acquisto: in una società in cui le relazioni sono varie e molteplici è indispensabile, perché i valori della sostenibilità acquistino peso, imparare, e insegnare, a collaborare. Collaborare all’interno dei corsi di studio – senza competitività e con incentivi a mettere assieme competenze diverse -, collaborare tra educatori/insegnanti con specializzazioni e valori anche diversi, collaborare tra istituzioni diverse – scuole, associazioni, imprese, … -. All’interno della collaborazione si educa anche alla partecipazione come aspetto sostanziale e non formale della costruzione di soluzioni condivise. Per partecipare gli individui hanno bisogno di empatia, rispetto, fiducia nella possibilità di esprimere il proprio punto di vista senza essere criticati. Educare alla partecipazione richiede un equilibrio tra accettazione di ogni individuo – con i propri valori, cultura, visioni di futuro – e possibilità di esprimere punti di vista anche diversi e critici senza essere offensivi o discriminanti.

Tutti insieme possiamo condividere un obiettivo e un progetto comune, individuare punti di contatto e di collaborazione. Mettendo in gioco sinergico le diverse competenze e possibilità di intervento. Evitando dispersioni e sovrapposizioni.

Lavorando insieme in modo coordinato è possibile aumentare l’impatto complessivo e valorizzare maggiormente le singole azioni.

Ma come si prepara Noci per la settimana in questione? Lo scopriremo nella seconda parte di questo articolo.

DANIELA FUSILLO – Presidente Associazione MurgiAmbiente di Noci (Ba)