NOCI – Il Centro Studi sui Dialetti Apulo-Baresi ritorna con il classico appuntamento dicembrino dove ancora una volta il dialetto sarà l’assoluto protagonista. Attraverso la conferenza stampa dello scorso 9 dicembre, sempre all’interno del noto caffè letterario nocese, i ragazzi del Centro Studi hanno presentato il programma dell’ultimo evento di questo 2016 intitolato “Si chiamerà dialetto”, organizzato per il prossimo 21 dicembre all’interno della Sala Convegni Pio XII.
«Sarà una festa all’insegna della leggerezza e della spensieratezza dove celebreremo quello che abbiamo fatto finora» ha commentato Chiara Fasano, presentando l’evento alla stampa. «Sarà uno spettacolo in omaggio al dialetto con protagonista la musica dove saranno suonate canzoni di artisti molto diversi tra loro e che siamo riusciti ad accomunare proprio attraverso il dialetto».
È proprio la musica infatti il filo conduttore della serata, interpretata da una nuova band capeggiata da Giuseppe Liuzzi (voce e chitarra) insieme a tante conoscenze del Centro Studi come Gianni Pinto (chitarra classica), Francesco Sgobba Palazzi (pianoforte) e Francesco Bianco (batteria e percussioni). I “Capasuoni”, così è stata battezzato il gruppo, non è altro che un gioco di parole con il termine capasone, ovvero la giara che conteneva vino o fichi secchi, unito alla parola suono. Tante saranno le canzoni proposte, come brani di Fabrizio De Andrè, il quale sarà tradotto in dialetto, Matteo Salvatore, Enantino e Giovanni Laera e alcuni pezzi inedito composti per l’occasione.
«Nell’intervallo ci sarà un momento magico dove vogliamo ricreare la tipica atmosfera natalizia che si crea quando ci si raccoglie attorno al camino e si ha voglia di ascoltare fiabe o storie antiche». Verrà quindi presentata una storia attraverso un monologo scritto interamente da Caterina Quarato, intitolata U Natèle de Dialétte, contenente anche una poesia di Gianni Rodari tradotta in dialetto. La storia si ricollega molto a quella del Centro Studi, tanto da essere proprio un uomo di nome Dialétte il protagonista del racconto. Inoltre, sempre in questo spazio verrà proiettato un filmato diretto da Luca Curci, dal titolo Capriccio Nocese, girato interamente nelle strade di Noci.
Per Giovanni Laera, invece, è arrivato anche il momento per tirare le somme su quello che è stato questo 2016 per il Centro Studi. «L’evento natalizio per noi è il più importante dell’anno. Solitamente abbiamo sempre preparato un evento qualche giorno prima di Natale. Per noi questo è forse l’evento più importante che abbiamo organizzato. È come se si chiudesse il primo periodo del Centro Studi inaugurato da Mario Gabriele nel 2013 con il primo corso di dialettologia per l’UTEN».
Tre sono gli obiettivi, brillantemente raggiunti dal centro studi in questi tre anni. «Il primo è stato quello di riportare il dialetto al centro dell’attenzione. Come secondo obiettivo l’eliminazione del senso di vergogna che da sempre lo ha caratterizzato, venendo definito la lingua degli ignoranti o dei cafoni e infine lo studio il dialetto non solo come una lingua, ma per quello che davvero è, cioè una miniera inesauribile di informazioni, tradizioni popolari, leggende, fiabe, in una parola di una cultura. Una cultura popolare povera ma anche alta».
L’evento natalizio sarà anche un modo per inaugurare il tesseramento dell’anno 2017. Il progetto è ambizioso e vuole tesserare più persone rispetto all’anno scorso, con i soliti prezzi modici, cioè 10 euro per gli adulti e 5 per gli under 30. Attraverso questo prezzo per i giovani si vuole raggiungere un quarto obiettivo, vale a dire l’avvicinamento al dialetto da parte delle nuove generazioni. Inoltre a detta del Centro Studi il 2017 sarà un anno di un’attività culturale ancora più intensa con pubblicazioni molto variegate e inaugurazione di una collana.
L’appuntamento è fissato per mercoledì 21 dicembre alle ore 20.00, presso la Sala Convegni Pio XII. Di seguito la locandina dell’evento.